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FEZ | - 170 — | FIA |
fecciume:“—— „ Titta- la feza de rena veda. = Tutt’il fecciume di Cittaveccliia pieno di feccia, che ha della feccia: feccioso.
Fezata, sf. fecciaccia: — „A quelle riunioni ci corre tutta la fecciaccia.“ — „Di nuovo lui ? quella fecciaccia. “
Fia, sf. figlia, figliuola; chi voi la fia che basi la mare,’ prov. bisogna voler bene al bambino per amor della balia.
Fià, agg. e sm. bagatella, bazzecola, briccica, cencino, inezia, nonnulla,- poco, pocolino; sm. alito, aria, aura, fiato, respiro, soffio; met. straccio; strumenti de fià, strumenti, o suoni a, o da fiato; fià spuzolente, fiato cadaverico; in un fià — dire, o fare: in un fiato, — sotto un riaver d’alito; ciapar fià — vale tanto per riposarsi: raccorre, o riavere l’alito, quanto per vedersi campato da qualche sciagura: ripigliare, o riprender fiato; darel fià, alitare a bocca; tignir el fià, ritenere l’alito;- senza tirar el fià, ni-, avv. chéto com’olio, o come il cui“ quando si rade, — senza batter ciglio; urlar, o zigar con quanto fià che se. ga in gola, gridare quanto uno ne ha in gola, — urlare quanto se ne ha nella canna; cascar, o perder el fià, met. cascare il fiato, — cadere le braccia; no poder nanca tirar el fià, met. non poter fiatare; per mancanza de fià, met. per non avere cum quibus cior el fià —per puzzo, vento, ecc.: mozzare il fiato, o mozzare il respiro; no esserghe più nanca un fià — di che si sia: non esservi più briciola, o non esservi più respice di quella tal cosa; no spuzar el fià, met. aver ardire, coraggio, — aver fegato bastante, o aver fegato in corpo; esser fià butà via, esser fiato, gettato, o sprecato, .— far conto che ragli un asino; mercante de fià, met. marachella, spia; se tira ’l fià per no morir, m. popolare: fagliare a denari; fin che ghe xe fià glie xe speranza, m. prov. fin che c’è fiato c’è speranza, — basta che la pecora non muoia, la lana rimette, — la speranza è sempre verde, — l’infermo mentre spira, sempre spera, --la speranza sola accompagna l’uomo fino alla morte, — dice Foscolo nostro: Anche la speme ultima dea fugge i sepolcri; aver, o no aver fià in corpo, e no restar fià in corpo, v. corpo.
Fiaba, sf. fiaba, fabola, favola, cantafavola, ciancia; novella; mito; racconto; invenzione, trovato; parabola; bornia; favolata; contar fiabe, favoleggiare; la fiaba de sior Intento, met. la canzone dell’oca, o dell’uccellino, — la favola dell’uccellino, —la tela di Penelope —- Omero narra. nell’Odissea, che Penelope, moglie di Ulisse, per eludere i Proci, aspiranti alla sua mano, stesseva di notte ciò che aveva tessuto di giorno; la fiaba di sior Intento, che la dura molto tempo, che mai no la se distriga, volè che ve la diga ? strambotto fanciullesco: La novella dello Stento, che dura molto tempo, se volete che “ve la dica, ve la dirò.
Fiaca, sf. ignavia, indolenza, infingardaggine, lassezza; lentezza; pigrizia; fiacca, fiaccona; stanchezza, stracchezza; pigrizia nel disempegna dei propri“ doveri: accidia; co la fiaca, m. avv. ammodino; chóton chetone, pian piano, adagio, e con rn. prov, adagio a ma’ passi, — piano barbiere che il ranno è caldo, o scotta, — adagio Biagio; andar co la fiaca, met. andare a rilento, — andare col calzare di piombo: — «Nel giudicare le azioni altrui bisogna andare col calzare di piombo;“ fare a miccino: — „Fate a miccino nello spendere, se no, vi troverete sul più bello senza denari.“
Fiàcher, sm. fiaccherraio, fiaccherre. ~ ’
Fiacheta, sf. fuggifatica, scioperone; co la fiacheta, m. avv. alla chetichella, celatamente, .di nascosto: — „Le ha. spillato alla cheticella più di mille fiorini.“
Fiacon, agg. e sm. accidioso, fuggifatica, infingardo, ignavo, indolente, inerte, lento, marcido, pigro; diventar un fiacon, appigherarsi, impigrire.
Fiama, sf. fiamma; fiammata; far fogo e farne, met. far fuoco e fiamma.