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quaìido e’ si scusa del non aver potuto far cosa ond’era stato pregato, e per significargli che ciò non ci premeva molto: non vuol dire; aver fato le sue, met. aver scorso la cavallina; andar far quel che altri no poi far per noi, andar dove nè papa nè imperatore può mandar ambasciatore; far un poco qua e un poco la, m. prov. dar un colpo al cerchio ed uno al tino, od alla botte: — „Che vuole, signora, con tanto lavoro che s’ha in questa stagióne convien dare un colpo al cerchio ed uno alla botte;“ ti ga, o la ga fato tanto, fa, o la fazi ancora questo, m. prov. fatta la cornice bisogna far la doratura; se fa quel che se poi, prov. il cane rode l’osso perchè non lo può inghiottire, — all’impossibile nessuno è tenuto,:— di là del potere non ci si va, — ognuno fa quel che può, — nessuno è più che uomo; ehi no ga cosa far che meni la porta, prov. se non hai da fare, mena l’uscio attorno, — chi non sa che fare, pettini i cani; far e disfar xe tuto .un lavorar, prov. fare e disfare è tutto un lavorare; chi la fa Vaspeta,prov. chi fa la l’aspetta, — bisogna aspettarsi da altri quello che si fa ad altri, — qual si fa tal si riceve; no aver .de far con Marco Paparela, prov. non aver a mangiare il cavo], co’ ciechi; un solo no poi far tuto, prov. una noce sola non fa romore in un sacco; come che ti farà cussi ti gavarà, prov. come farai, così avrai; chi che ga fato ’l più, poi far anca ’l meno, o che fazi anca ’? meno, prov. chi ha fato il più può fare il meno, — chi fa trenta può fare trent’uno, — chi ha bevuto al mare può bere alla pozza, — chi ha bevuto tutto il mare ne può bere una scodella; chi no sa far no sa comandar, v. comandar; dar de far, v. dar; altro xe el dir altro xe el far, v. dir; far come Dio comanda, v. Dio; chi no fa no fala, v. falar.

Farabuto, sm. barattiere, disutilaccio, canaglia, farabolone, farinello, mascalzone, panperduto, truffatore.

Farai, sm. fanale; farai per pescar, o per ciapar usei de note, botta, fornuolo, frugnolo; met. boccale, o fiasco di -vino; — testa calva, rapata, piazzata, e calvinista — dalla similitudine della voce; esser distudà ’l farai, met. averci veduto’ il fondo.

Faraleto, sm. lanternino.

Fardel, sm. v. scherz. - metatesi di fradel.

Faraona, sf. faraona, gallina di Faraone, o di Guinea, meleagrida, meleagride.

Farfala, sf. farfalla, lepidottero; farfale che svola de giorno, farfalle diurne; — che svola de note, farfalle notturne.

Fargnocola, sf. biscottino, buffetto; met. caramogio, mingherlino, scriato.

Farina, sf. farina, e per sim. grano pesto; farina ordinaria, codetta; fior de farina, giri; farina de Un, linosa; — de castagne, farina dolce; --zala, farina gialla; — che xe sui fruti, fiore; — andar in farina -— delle patate, e simili: sfarinare; no esser farina de far ostie, met.. non essere farina da cialde, o non essere farina netta; non esser farina del saco de un, met. non essere erbe, od erbaggi del-“ l’orto di quel tale, — non essere farina di quel tale; dove che xe andadala farina che vadi anca ’l saco, prov. dove è andata la nave può andare, o può ire anche il brigantino; la farina del diavolo la va tuta in semola, v. diavolo.

Fariner, farinoto, sm. farinaiolo, farinaiuolo.

Farinoso, agg. farinaceo — se è di farina, o della natura di farina; sfarinato — delle frutta; farinoso — che contiene farina, parlando di semi.

Farmazfa, sf. farmacia; attenente alla farmacia: farmaceutico.

Farmazista, smf. farmacista, farmacopula; farmazista praticante, tirone.

Farmigola, sf. formica, formicola; di formica, appartenente a formica: fòrmico: — „Acido formico.“ — „Larve formiche;“ ovi de farmigola, larve di formica; aver, o vignir le farmigóle, met. avere il formicolìo, o il formicolamento; come le formigóle, met.