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Dopodiman, avv. posdomani, doman l’altro.
Dopopranzo, sm. dopopranzo, pomeriggio.
Doprar, va. adoperare.
Dormida, sf. dormita; dormida dei cavalieri, dormitura, sonno; là prima dormitura de’ bachi la chiamano: bianchina; la seconda: cenerina; la terza: grossa; la quarta: quarta, od ultima: — „Dormono la cenerina;“ — , Dormono la grossa;“ far una de quele dormide — nel senso di dormita lunga e saporita: fare una dormitona.
Dormidina, sf. dormitina.
Dormioto, agg. dormiglione, dormiglioso, gocciolone, sonnacchioso, sonnolento; indormito.
Dormir, vn. dormire; dormicchiare, dormitare; inclinazion al dormir, cascaggine; dormir come un zoco, dormire la grossa, o dormire in sulla grossa, o dormire fermamente, o dormir sodo, — legare la giumenta, — legare l’asino a buona caviglia; . — tuto tirà insieme, dormire rannicchiato; — sul fianco, dormire di taglio; — sìi la schena, dormire supino; — su la panza, dormire boccone; — avanti a cossa che sia co la testa pozadi sul brazo piegà contro ’l peto, dormire a gomitello; andar dormir, coricarsi, — porsi a dormire, e met. poter riporsi; mandar dormir, met. mandare a riporsi; dormir assai, consigliarsi col piumaccio; dormir coi oci verti, met. essere milenso, stordito, — dormire con gli occhi aperti; l’andar dormir dei polastri, appollaiarsi; andar dormir dei usei in libertà, andare ad albergo; dormir pacifico i sui soni, met. dormire tra due guanciali; -dormire tutti i suoi sonni; no dormir, met. non dormire, — non se ne stare; chi dormi no ciapa pessi, v. ciapar.
Dormitorio, sm. dormentorio, dormentoro, dormitorio, dormitoro.
Dosso, avv. addosso.
Dota, sf. dota, dote; che partien a dota, dotale: — „Legge dotale.“ — „ Gioie dotali;“ dota del Friul, met. poppe e natiche.
Dotar, vn. adottare.
Dotaza, doton, sf. dotona, dotone.
Dotor, sm, dottore, medico; avvocato; t. di giuoco: dottore; che apartien a dolor, dottorale; medico che cura gli ammalati solo per pratica: empirico; — che non fa visita senza prescrivere medicina: farmacario; — in legge che succhia il sangue di balordi litiganti: dottore di quelli della Cappellina, che san benissimo pelare il papero e la pecora; — de quatro colpi, met. medicastro, medicaccio, medicastronzolo, medichino, mediconzolo, medicuccìo, — medico da succiole, o da borse, o da pochi cuiussi; leguleio, rabula, storcileggi; voler far el dotor, met. sdottorarsi; el dotor no permeti, met. non entrarci: — „lJer andar in campagna ghe voi un zentenar de fiorini, e el dotor no permeti. = Per andare alla campagna ci vuole un centinaio di fiorini, ed io non c’entro;“ co le man in man no se va dei datori, prov. colle mani in mano non si va da’ dottori; vai più un asino vivo che un dotor morto, v. asino.
Dotora, sf. dottoressa; met. dottora, salamistra, saputona.
Dotorar, vn. addottorare, dottorare, laureare; dottoreggiare.
Dotoruzo, sm. dottorello, dottorellucciaccio, dottorelluccio, dottoricchio, dottoruccio, dottorucolo.
Dotuza, sf. dotuccia.
Dove, avv. dove, ove, laddove.
Dover, vn. aver da dare, dovere; essere giuocoforza, essere necessario, essere uopo; sm. dovere, incombenza; farse un dover, met. farsi un debito, o farsi un debito di coscienza, — farsi un dovere: — „Appena la saprò la nuova mi farò un debito di comunicargliela;“ aver fato el su porco dover, met. far la parte dell’obbligo suo, o del suo dovere; esser el sacrosanto dover, appartenersi checchessia ad uno; dover far qualcossa voler o no, essere giuocoforza il fare questo o quello; saludar xe cortesia risponder xe dover, salutare è cortesia, rendere il saluto è obbligo; chi azeta per piazer paga per dover, v. azetar.