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DOG | - 152 — | DON |
Dogana, sf. dogana; cavar de dogana, sdoganare, sgabellare.
Doganier, sm. doganiere.
Doge, sm. doge, e nel /. dogaressa.
Doia, sf. doglia; aver le doie — lo dicono gli ostetrici, delle partorienti per significare il periodo in cui durano gli sforzi onde espellere il feto da quando incominciano le contrazioni uterine fino alla nascita della creaturina: essere in travaglio; doie mate, doglie fredde.
Doieta, sf. dogliarella, doglierella, dogliuzza.
Doler, dolir, vn. dolere; dolere tanto o quanto: dolicchiare; doliccicare; dolerse de qualchidun, biasimarsi di quel tale.
Dolfin, sm. lo stesso che delfin.
Dolor, sm. affanno, afflizione, cordoglio, doglia, doglianza, doglienza, dolore, duolo, passione, pena; rammarico; che da dolor, penàce; dolor inorai assai forte, crepacore, crepacuore; dolor de. testa, emicrania; dolori articolari, artritide; dolor de denti, e fora ’l dente fora ’l dolor, v. dente.
Doloreto, sm. doloretto, doloruccio.
Dolze, agg. dolce; sm. dolce, dolcezza; dolze come ’l miei, o come ’l zucoro, dolcissimo, e detto di vino molto dolce, quasi untuoso: dolce colato; dolze che nausea, dolce smaccato; dolze garbo, detto di sapore: dolce frizzante, e detto di vivanda: agrodolce; dopo ’l’dolze vien’l’amaro, v. amaro.
Dolzin, agg. dolcigno.
Doman, avv. dimane, dimani^ domane, domani; doman oto, doman quindise, ecc. domani a otto, domani a quindici, ecc.; dòpo doman,. dopo domani doman l’altro, posdomani; doman de matina, domani mattina, doman mattina, domattina; doman de sera, domani a sera, doman da sera, domani sera; da ogi a doman, d’oggi a domani; si, doman, o si, doman de. matina, met. domani; ogi a mi, doman a ti, loc. prov, oggi a me domani a te.
Domanda, sf. addimandita, addimando, dimanda, domanda, chiesta; interrogazione.
Domandar, va. chiedere; domandare; interrogare; domandar la carità, accattare, limosinare, — battere .la birba; domandar per i altri quel che.se desidera per sè, dar da bere al prete che il cherico ha sete; domandar xe lezito, m. prov. domandare è senno e rispondere è cortesia; domandando se va a Sòma, prov. domandando si va a Roma, domandando si va da per tutto.
Domar, va. domare, far mansueto; rintuzzare la malizia, la superbia; domar le bestie, ammansare le bestie; — la pasta, rimenare la pasta.
Domator, sin. domatore.
Domenica, domeniga, sf. lo stesso che dimenica.
Domenical, agg. e sm. domenicale.
Domesticar, va. addimesticare, addomesticare, addomestichire dimesticare, . domesticare, mansuefare, — rendere docile, domestico, mansueto; in forza di sm. addimesticamento, addomesticamento.
Domestico, agg. addimesticato, addomesticato, docile, domestico, manso; mansueto.
Dominar, va. dominare; padroneggiare, signoreggiare.
Domino, dominò, sm. dominò; le pedine del domino, le tèssere; l’uno, l’asso; bianco, bianca: — „Bianco e un. — Bianca asso.“ — „ Bianco e due. — Bianca due;“ i dopi, doppie, o doppioni: — „M’han messo davanti tutte le doppie, ed io, minchione, l’ho pescate.“
Domiziliar, va. domiciliare, — prender domicilio.
DomizilTo, sm. domicilio.
Domo, sm. domo, duomo, — chiesa -cattedrale.
Dona, sf. donna; femmina; che partien a dona, mùliebre, mulièbre; chi che no poi sofrir le done, misògine; dona de parto, donna di parto; dona del hutiro, burraia; dona del late, lattivendola; dona de servizi, fasservigi; dona de mal far, donna di mal affare;