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DIS - 151 — DOG

Disubidir, vn. disobbedire, disubbidire.

Disugualianza, sf. disuguaglianza.

Disugualjar, va. disuguagliare, — rendere disuguale.

Disunion, sf. disunione; disgiunzione, separazione; discordia.

Disunir, va. disgiugnere, disgiungere, disunire, separare.

Disunità, sf. disunitezza.

Disusar, va. disusare, smettere l’uso; divezzare, togliere la consuetudine.

Disverginar, va. defiorare, sverginare; tn. de’ cacciatori: rompere la brigata: — „Sperava di rompere la brigata delle cotornici, ma non ha fatt’altro che sprecare polvere e pallini.“

Disvestir, va, disvestire, spogliare, svestire.

Disvezar, vn. disavvezzare, disusare, divezzare, sdivezzare.

Disviar, va. e vn. deviare, disviare, sviare.

Disvidar, va. svitare.

Disvisciar, va. (disvkciar) disvischiare, spaniare.

Disviziar, va. sviziare.

Disvodar, va. votare, vuotare.

Disvoiar, va. svogliare.

Disvoler, vn. disvolere.

Disvoltizar, va. svolgere.

Diszervelar, va. dicervellare, discervellare.

Dita, sf. ditta; met. furbaccio, scaltro, — bambino da Ravenna — cattivo soggetto, — corbacchione di campanile.

Ditator, sm. dittatore.

Dito, sm. detto; dal di/o al fato, m. avv. fra il dire e il fare: — n^ra il dire e il fare usci fuori con uno scatoroscio d’improperi;“ esser el dito, essere il dittaggio: — „Xe el dito che ’l fa la spia, = 0’ è il dittaggio che faccia la spia;“ dal dito al fato ghe xe un gran trato, ecc. v.- dir.

Diventar, vn. divenire, diventare; doventare, venire; diventar bon, rustego, ecc. addarsi al buono, al rustico, ecc.

Diverso, agg. diverso molteplice, vario; nel pi. alquanti, parecchi, vari.

Divertimento, sm. divertimento, sollazzo, spasso; pensar solo ai divertimenti, avere il capo a’ cembali

Divertir, va. divertire, spassare.

Divider, va. dividere; spartire; tornar a divider, ridividere, suddividere.

Divino, agg. divino; poet. divo; met. ammirabile; squisito.

Divisar, vn. divisare; disegnare, immaginare, pensare.

Divorador, sm. divoratore, ingluviatore, mangione.

Divorar, va. divorare; mangiare; divorar la strada, met. spacciare il terreno.

Divorziar, vn. divorziare.

Divozion, sf. devozione; romper la divozion, met. rompere il cantino, o la devozione.

Divulgar, va. divulgare, propalare.

Dizun, sm. digiuno; a dizun, tn. avv. a digiuno; romper el clizun, solvere il digiuno.

Dizunar, vn. digiunare.

Do, agg. dua, due, dui, duo, duoi; sm. do; tuti do, ambedue, ambedui, ambeduo, ambi, ambidue, ambidui, ambiduo, ambiduoi, ambo, ambodue, ambodui, entrambi, l’uno e l’altro; a do a do, a coppia a coppia, a due a due; perchè do no fa tre, frase conclusionale: perchè le due non fanno le tre; esser come do e do quatro, essere come quattro e quattr’otto; esser in do — o tre — scotar, essere in due, o tre tapini: — „ I xe in do scoiai e i tien serva e coga. = Sono in du’ tapini e tengon serva e cuoca;“ farghene do, met. fare de’ cocci: — „Porta via quel piato, ma varda de no farghene do fora, sa. = Porta via quel piatto, ma bada, veh di non far de’ cocci.“ Documentar, va. corredare,’ documentare, illustrare.

Dodise, agg. dodici.

Dodizesimo, agg dodecimo, dodicesimo, duodecimo; agg. e sm. dodicesimo.

Doga, sf, doga; fato a doghe, dogato; addogato.