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far ciano, mar. far acqua; no far dano, m. famigliare: non far guasto: — „A tavola e’ fa poco guasto: assaggia appena le vivande;“ mio, tuo, suo dano, m. prov. tal sia di me, di te, di lui.
Dar, va. accordare, concedere; accadere, avvenire; dare; andare; aver la rivincita; me’ttere, rispondere, riuscire; porgere propinare: — „Gli propinò il veleno in una tazza di ciocciolatte;“ declinare: — „Dovettero declinare il loro nome e cognome;“ pronunziare, proferire; aggiustare, inzeppare, menare: — „GÌinzeppò un ceffone coi fiocchi;“ prorompere: — „Proruppe in un pianto dirotto;“ dar quel che costa, rimettere ne’ quattrini: — ,.Non dico di voler guadagnarci su, ma non voglio neppur perderci: mi rimetta ne’ quattrini e il cavallo è suo;“ aver de dar, avere a dare; dar de far, met. dar del filo a torcere; poi darse, modo opinativo: può darsi; dar ghe dentro, met. applicarci, applicarvi: — „Hanno messo a spina il vino nero e l’amico Zeglio ci applica che è una consolazione;“ darghe drio, met. stare al chiodo; darghe a uno quel che ’l va zercar, met. dare ad uno di quel ch’ei cerca; se tanto me da tanto, m prov. se tanto mi dà tanto, so io come si stà, — oppure, con reticenza significativa: se tanto mi dà tanto.
Dato, v. usato ne’ modi: per un dato, per un’ipotesi; metemo H dato, poniam figura.
Datoler, sm. hot. dattero — phoeniodactilifera.
Datolo, sm. hot. dattero; zi. folade, gongola, dattero di mare — pholas dactilus.
Dau, sm. t. de’ giuocatori di bocce: grillo, pallino.
Davanti, avv. e agg. anteriormente, anteriore, davante, davanti, dinanzi, innante, innanzi.
Davero, avo. daddovero, davvero; dir per davero, dire davvero.
Davinti, sm. daventi, pezzo da venti soldi.
Daziar, va. addaziare, daziare, gabellare, ingabellare, sottoporre a dazio.
Dazier, sm. daziere, gabelliere, stradiere.
Dazio, sm. dazio, gabella; far el cuco, o el mincion, o el marno — o qualche cosa che non si nomina — per no pagar el dazio, prov. fare il gonzo, il minchione — e simili — per non pagar gabella, — fare lo sciocco per non pagare il sale — ch’è l’antico adagio: Cretensis mare nescit.
De, prep. da, dal, dalla, dallo, di, del, della, dello: — vlero de zio a cior l’ombrela de marna. = Ero dallo zio a pigliare l’ombrello della mamma.“
Debito, sm. debito; imbratto; debito che fa el fio da pagarse dopo la morte del pare, babbomorto; — il“ pigliar danaro a questo patto chiamasi: pigliar danaro a babbomorto; esser pien de debiti fin sora H colo, affogare ne’ debiti, — avere più debiti che la lepre; carigarse. o impinirse de debiti, impantanarsi ne’ debiti; ogni promessa xe un debito,’-m. prov. ogni promessa è debito, — ogni promessa è sacra; no se paga ’£ debito el giorno, che se lo fa, prov. il giorno che si fa il debito non si va in prigione — prov. che colle nuove leggi ha perduto la sua efficacia; chi no ga debiti xe aba,stanza rico, prov chi non ha debiti è ricco, — chi non ha debiti è ricco abbastanza; chi ga debito ga credito, v. credito.
Debituzo, sin. debituccio, debituolo, debituzzo; debitarello.
Debole, agg. accasciato, debile, debole, fievole, spossato; languido; disposizione, inclinazione, propensione; tocar el debole, met. grattar dove pizzica, dar dove duole, o toccare il debole.
Deboleza, sf. accasciamento, debilità, debilitade, debilitate, debolezza, fiacchezza, fievolezza, fralezza, spossatezza; t. med. atonia.
Deboto, avv. subito; quasi, — quasi quasi; a momenti, fra poco, quanto prima.
Debutante, smf. esordiente.
Debutar, va. esordire.
Decantar, va. celebrare, decantare, lodare, — portare a cielo, o a’ sette cieli.
Declamada, sf. declamazione.