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Cavaoci, sm. zi. cavalocchio, libellula.

Cavar, va. e vn. cavare; eccettuare, levare; espillare, levar di sotto, mugnere, mungere; estorcere; dedurre, inferire; estrarre; liberare; sottrarre; trarre; togliere; elicere — di questo verbo è in un uso la sola terza persona singolare del presente indicativo: elìce: — „ Elice il pianto la storia tua pietosa;“ cavarsela, vnp. esimersi, liberarsi, sottrarsi; levar le gambe; — nel senso di operar bene: sfangarsela: — „ Per no esser del mestier el se cava. = Per non essere del mestiere se la sfanga;“ — nel .senso di venire a capo di cosa intrigata: uscire dal pecoreccio; — nel senso di troncare qualche relazione: lasciare il banco e il benefìcio, — piantare il banco -e i burattini; cavarsela neta, mei. uscirne al pulito; cavarse el capei, o la bareta, scoprirsi; cavar la tera a le radise de le piante co se le traspianta, spanare; cavar de balin, o de trinca, m. avv. levare di pianta, o di sana pianta; estrarre issofatto, o immantinenti.

Cavastivai, sm. camerierino, cavastivali.

Cavastraze, sm. cavastracci.

Cavastroponi, sm. cavatappi, levaturaccioli. •

Cavazal, sm. capezzale, traversino.

Cavecio, sm. bigoncione: — „ Cavecio che va in f’assi. = Bigoncione s commentato.“

Cavedagna, sm. t. d’agric. capitagna.

Cavedon, sm. fattorino.

Cavel, sm. capello, cavello, crine, crino; cavei Ussi, capelli distesi; cavei rizzi, capelli crespi, o ricciuti; cavei intrigai, o sgardnfai, capelli accatricchiati, o arruffati, o scarduffati; cavei bianchi, capelli canuti, e per sim. capelli d’argento, o capelli argentei; che ga assai cavei, capelluto; aver cavei biondi, negri, ecc. essere di capello biondo, ecc.; aver una bela testa de cavei, avere un bel capo di capelli; come un cavel, m. avv. capillare; sutil come un cavel, met. fine come un capello; ciapar par i cavei, accapigliare, acciuffare; ciapar se par i cavei, essere a’ capelli, — fare a’ capelli, — tirarsi, o pigliarsi pe’ capelli; e ciaparse per i cavei, met. stare a tira tira, — tirarsi pe’ capelli; tirar per i cavei, met. tirare pe’ capelli; far drizar, o impirar i cavei, o far drizar, o impirar i cavei in testa, met. far addiacciare il sangue nelle vene, — far arricciare, o rizzare i capelli; averghene fin sora i cavei, met. averne fino a’ capelli; più come cavei in testa, met. più che uno non ha capelli in capo, o in testa; aver più pensieri che cavei in testa, met. affogare ne’ pensieri, - — aver più pensieri che maggio foglie; pentirse de una roba più come cavei che se ga in testa, met. mordersi le dita, o le mani, d’alcuna cosa; esser roba de far vignir i cavei grisi, met. essere da fare, o da mettere i capelli canuti, — fare in una cosa i capelli bianchi, o canuti; no ghe se poi tocar un cavel. met. non gli si può toccare il naso, — non comporta che gli sia torto un capello; no storzer un cavel, wief. non torcere un capello; rosso de mal pel zento diavoli per cavel, prov. uomo rosso e cane lanuto piuttosto morto che conosciuto, — il eie mi, o ti guardi dalla tosse e da quei che ha il pelo rosso.

Cavelada, sf. capelliera, capigliatura, capigliera, chioma; cavelada sgardufada, cerfugliaia — v. scherz. usata dal Bronzino; chi che ga i cavei moladi zo per le spale, chiomispiovuto — v. ditirambica.

Cavestro, sm. t. de’ calzolai: coreggiuolo, pedale.

Caveza, sf. canapaie, capestro, cavezza, cavicciule, cavicciuola; meter la caveza, incapestrare, incavezzare; tignir in caveza, met. tenere a catena, od a cavezza, — tener corto; curto de caveza, met. alleggerito di mente, — ingenuo, semplicione.

Cavezàda, sf. cavezzata.

Cavezal, sm. lo stesso che cavazal.

Cavezeta, sf. cavezzuola.

Cavezo, sm. scampolo.

Caviaro, sm. caviale.

Cavidin, sm. capezzolo, capitello,