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lo sopra una tavoletta di legno di alloro, i colori non poterono attaccarsi sul legno, come se Dafne anche tutto questa immagine avesse voluto respingere il suo persecutore. Questo racconto, per quanto sia favoloso, contiene una idea molto felice per esprimere la delicatezza del pudore.
Danae figliuola di Acrisio, re di Argo, e di Euridice. Acrisio, avendo inteso da un oracolo che doveva essere ucciso da un figlio che nascerebbe da Danae, rinchiuse costei in una torre di bronzo, per toglierla alla vista degli uomini. Giove, invaghitosi di questa principessa, discese dal Cielo, ed entrò nella torre in forma di pioggia d’oro. La bella Danae si arrese volentieri alle preghiere del Nume, che la rese madre di Perseo (il fondator di Micene). Acrisio, avendo inteso che sua figlia era gravida, fecela esporre in un battello sdrucito; ma ella fortunatamente approdò sulla spiaggia dell’isola di Serifo. Un pescatore, che la scoprì, la condusse tosto al re Polidetto, il quale sposolla e prese cura di Perseo. L’oracolo si avverò dopo qualche tempo; poichè Acrisio fu ucciso da Perseo con un colpo di disco. Nota 36..
Danaidi. Erano cinquanta sorelle figlie di Danao, re di Argo. Questi regnò dapprima in Egitto insieme con suo fratello Egitto, il quale dopo nove anni di unione e di concordia, si rese assoluto padrone, e assoggettò suo fratello alle sue leggi. Egitto aveva cinquanta figli, ed altrettante figlie aveva Danao. Egitto propose di dare per isposi i suoi figli alle sue nipoti. Danao, non volendo acconsentire a tali nozze, o perchè ne fosse avver-