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re non vede i difetti dell’oggetto amato; è alato, perchè non vi è cosa più fugace quanto la passione amorosa; e le ale sono del color di porpora, di azzurro e di oro.Vedesi alcune volte saltare, danzare, giuocare, o rampicare su per gli alberi. Viene dipinto nell’aria, nel fuoco, nella terra e nel mare, per dinotare ch’egli riempie tutta la natura. Vedesi talora portato da un delfino, per dinotare che il suo impero si estende fino nel fondo de’ mari. Egli amò Psiche con trasporto: fecela trasportar da Zaffiro in un luogo di delizie, ove questi amanti soggiornarono qualche tempo insieme, senza che ella lo avesse conosciuto; ed allorchè lo conobbe, egli disparve. Erano suoi compagni il riso, le grazie, il giuoco, i piaceri, rappresentati anche sotto le sembianze di fanciulletti.
D
Dafne, figlia del fiume Peneo. Apollo, nel tempo del suo esilio, divenuto pastore, concepì amore per lei, ma ella gli preferì Leucippo, giovinetto di età pari alla sua. Apollo intanto non si scoraggì. Inseguendo un giorno questa ninfa insensibile ai suoi desiderj, la raggiunse sulla riva del fiume Peneo. Dafne, stanca per la fatica, implorò finalmente il soccorso di suo padre, il quale per sottrarla agl’insulti dell’audace Dio, la trasformò in alloro. Apollo non abbracciò che un tronco inanimato; ne strappo un ramo, di cui si formò una corona, e volle che d’allora in poi quest’albero fosse a lui sagro, e che costituisse la degna ricompensa de’ poeti.
Un pittore avendo tentato sbozzar la immagine di Apol-