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supplirono essi, ed attaccatisi al carro, lo tirarono fino al tempio. Commossa la madre a tal pruova di filiale affetto, pregò Giunone di accordar loro il maggiore de’ beni, che i mortali possano ricevere dagli Dei. Cleobi e Bitone sagrificarono; cenarono insieme colla loro madre; si addormentarono nel tempio, e nel giorno seguente furon trovati morti. Gli abitanti di Argo, luogo dell’avvenimento, innalzarono ad essi delle statue nel tempio di Delfo.
Clio, una delle nove Muse, figlia di Giove e di Mnemosine, presedeva alla Storia. Viene rappresentata sotto la sembianza di una giovinetta coronata di alloro, tenendo a man dritta una trombetta, ed a sinistra un libro, che ha per titolo Tucidide. Vedesi anche presso di lei un globo ed il tempo, per dinotare che la Storia comprende tutt’i luoghi e tutt’i tempi. Credesi esser la inventrice della chitarra; difatti in alcune statue osservasi colla chitarra in una mano, e col plettro nell’altra. Fig. 19.
Clitemnestra, figlia di Giove, o di Tindaro e di Leda. Nacque da uno delle uova che concepì sua madre dopo aver accolto nel di lei seno il gran padre Giove sotto la forma di cigno. Ebbe per isposo Agamennone. Mentre questo principe trovavasi all’assedio di Troja, ella abbandonossi ad una cieca passione per Egisto. Costui, per isposarla, di concerto con lei, uccise Agamennone al suo ritorno da Troja, e s’impadronì de’ suoi stati. Oreste, divenuto adulto, e sollecitato da sua sorella Elettra, vendicò la morte di suo padre, con aver ucciso a colpi di pugnale sua madre Clitemnestra ed E-