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boschi, concepì ii disegno di seguirlo segretamente, e d’imboscarsi tra le folte macchie. Stanco ii di lei sposo per la fatica e per lo caldo, essendo a caso venuto a riposare sotto un albero ivi vicino, invocò il soave fiato di Zeffiro, affinchè venisse a rinfrescarlo, dicendo Aura veni. Procri in sentir profferire questo nome, credendo ch’egli parlasse a qualche ninfa di lei rivale si spostò da quel sito per più distintamente osservare ciò, ch’ei facesse. Cefalo in sentire il rumore ch’ella faceva tra le frondi, credendola una fiera, le scagliò quel dardo medesimo che aveva da lei ricevuto, e la uccise. Avvedutosi indi del suo errore, cadde in tael disperazione che coll’arme medesima si uccise. Giove sensibile alla sciagura di questi sposi, li trasformò in astri.

Ceiso, o Ceice, o Ceys, figlio di Lucifero e re di Trachinia. Essendo andato a consultare l’oracolo di Apollo a Claros, nel ritorno il suo vascello fu colato a fondo da una violenta burrasca. Il Dio del sonno inviò Morfeo per partecipare la funesta notizia a sua sposa Alcionea. Questa subito che si svegliò, corse sul lido del mare, ed avendo scoverto il cadavere del suo amato sposo, spiato ivi dalle onde, si precipitò sepra di esso, ed all’istante morì di dolore. Gli Dei, per ricompensare la fedeltà di questi sposi, li cangiarono in Alcioni, e vollero che il mare fosse tranquillo nel tempo, in cui questi uccelli fanno il loro nido sulle onde.

Centauri mostri favolosi, metà uomini e metà cavalli, come dicesi, da Issione Issione e dalla Nube sostituita da Giove in luogo di Giunone, o come altri dicono, da