Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
54 |
Caducèo. Era questa la bacchetta, che Mercurio ricevette da Apollo, alloraquando egli fece un dono a costui della sua lira. Mercurio un giorno, avendo incontrati sul monte Citerone due bisce, che tra loro battevansi, gittò su di esse questa bacchetta per separarle. Le bisce allora vi si attortigliarono all’intorno, in guisa che la parte più elevata de’ loro corpi formava un arco. Mercurio volle dipoi portarlo anche come un simbolo di pace; e vi aggiunse le ale, per dinotare la prestezza colla quale eseguiva gli ordini di Giove, di cui era egli il messaggiere. I poeti attribuiscono al Caducèo delle grandi virtù. Dicono che Mercurio, per mezzo di questa bacchetta, conduce le anime nell’Inferno, e ne le ritira; reprime i venti, e fende le nuvole, allorché attraversa l’aria.
Calai e Zete, figli di Borea e di Orithia. I loro nomi significano, che soffia molto, e che soffia dolcemente. Fecero il viaggio della Colchide insieme con gli Argonauti per la conquista del vello d’oro. Salvarono Fineo loro cognato dalle Arpie, che lo tormentavano. Mentre celebravansi i giuochi funebri in onor di Pelia, Ercole loro mosse lite, e gli uccise. Gli Dei, commossi dalla loro disgrazia, li cangiarono in venti. Vengono rappresentati colle spalle coverte di squame dorate, colle ale ai piedi, ed una lunga chioma di colore azzurro.
Calcante, famoso indovino. Avendo veduto salire sopra un albero un serpente, che, dopo aver divorati nove uccelletti in un nido, insieme con la loro madre, era stato trasformato in pietra, egli predisse, che l’assedie di Troja durerebbe dieci anni, e che la flotta de’