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Borea, vento del Nord, ed uno de’ quattro principali, era figlio di Astreo e dell’Aurora o di Eribea. Rapì Orithia figlia di Ericteo, e n’ebbe due figli Calai o Calaide, e Zete - Gli abitanti di Megalopoli gli rendevano grandi onori. Viene rappresentato in sembianza di fanciullo alato e con gli stivaletti, per esprimere la sua velocità, e talvolta coverto di un mantello. Ovidio lo dipinge con una fisonomia severa ed irritata perchè egli indurisce la neve e sparge la grandine, ed è la principal cagione de’ fulmini, de baleni e de’ tremuoti; inviluppato da nebbie, alloraquando attraversa il Cielo, e da polvere, allorchè percorre la Terra.

Boschi sagri. I boschi sono stati i primi luogi destinati al culto degli Dei. In seguito vi si fabbricarono delle piccole cappelle, e finalmente de’ tempj; e per richiamarsi alla memoria la primitiva usanza, piantavansi sempre intorno ai tempj, per quanto era possibile, de’ boschi, egualmente sagri che gli stessi tempj. Vi si facevano delle adunanze e de’ pubblici pasti, accompagnati da danze e da tutt’i contrassegni possibili di allegrezza. Vi si appendeva una gran quantità di ricche obblazioni, ed il troncarne gli alberi era un enorme sacrilegio.

Briareo, o Egeone, figlio di Titano e della Terra. Era un gigante di statura straordinaria, che aveva cento braccia e cinquanta teste. La sua forza rendevalo terribile agli stessi Dei. Per aver avuto parte nella guerra de’ Titani, fu egli oppresso sotto il peso del monte Etna, ed in seguito posto in libertà. Giunone, Minerva, Nettuno, avendo cospirato contro Giove, questo gigante