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Preto, o Proclo, re di Argo. Antea (o Stenobea) moglie di Preto, essendosi invaghita del giovane eroe, ed avendolo trovato insensibile all’amor suo, lo accusò presso suo marito di aver tentato di sedurla. Preto, per non violare il dritto di ospitalità,, invio Bellerofonte a Jobata re di Licia, padre di Stenobea, con una lettera, che gli fece credere di essere una commendatizia, ma che in realtà conteneva l’avviso della ingiuria ricevuta, e l’incarico di farne vendetta. Jobata finse di accoglierlo coi più distinti contrassegni di ospitalità. I primi nove giorni, dopo il suo arrivo, passarono in feste e banchetti; ma finalmente, nel decimo, impose al suo ospite di andare a combattere un mostro appellato Chimera. Bellerofonte montò sul Pegaso, vinse il mostro, e l’uccise. Suscitaronsi contro lui una infinità di nimici, de’ quali egualmente trionfò che di tutti i pericoli. Allora fu che Jobata, conoscendo la innocenza di Bellerofonte, e la protezione speciale, colla quale veniva assistito dal Cielo, gli diede sua figlia ( Filonoe ) in isposa, e lo dichiarò suo successore nel regno. Sul termine di sua vita, avendosi concitato lo sdegno degli Dei, si abbandonò alla più tetra malinconia, che lo spinse ad andar errando pei deserti, per fuggire l’incontro degli uomini. Nelle monete antiche si osserva spesso Bellerofonte insieme con Pegaso. Nota 24.
Bellona, Dea della guerra e sorella o sposa di Marte. Era suo incarico attaccare i cavalli al carro di questo Dio, allorchè partiva per la guerra. Aveva un tempio a Roma, ove il Senato dava udienza agli ambasciatori. I poeti la dipingono in mezzo ai combattimen-