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corsero intorno al vascello; ed uno di essi, presolo sul dorso, lo tragittò sino al capo Tenaro nella Laconia donde passò a Corinto. Periandro sentì la più viva gioja in rivederlo: fece punir di morte i corsali, ed innalzò un monumento al Delfino, che aveva salvato Arione.

Aristeo, figlio di Apollo e di Cirene. Amò Euridice, la quale, mentre fuggiva le di lui persecuzioni nel giorno delle sue nozze con Orfeo, fu morsicata da un serpente, e mori all’istante. Le ninfe, per vendicare la morte della di loro compagna, fecero perire tutte le api di Aristeo. La disperazione lo spinse ad implorar il soccorso di sua madre, che lo condusse a consultare Proteo; e questi gl’impose che placasse l'anima di Euridice con fare un sagrifizio di quattro torelli e di altrettante giovenche. In effetto avendo Euristeo cciò eseguito, vide uscire dalle viscere di quelle vittime numeroso sciame di api che lo consolò della perdita. Sposò Autunoe, figlia di Cadmo, da cui ebbe Atteone. Essendosi stabilito sul monte Emo, ch’egli aveva prescelto per suo ritiro, disparve in un istante. Gli Dei lo collocarono tra gli astri e divenne l’Acquario dello Zodiaco. Fu dappoi onorato come un Dio sopratutto in Sicilia, e particolarmente fu rispettato da pastori, i quali gl’innalzarono de’ tempj.

Arpie, mostri, figlie di Nettuno e della Terra. Le più conosciute sono Aello, Ocipete e Celeno. Avevano il volto, come quello di una donna vecchia, pallido e smunto per la fame, il becco, le unghie uncinate, il corpo di avvoltojo, le mammelle pendole e le orec-