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atl Tifone Egizio e ciò che là Favola attribuisce ad A- pollo sopra Pitone. Lò stesso Plutarco dice che il Ti- fone Egizio è il simbolo di tutto ciò che di sregolato, cT incostante, di nocevole vi è nella: satura. Si può* quindi conchiudere che gli Egizi i avevamo anch' ewi i cltìe j^rincipii, il buono ed il cattivo sotto i nómi di O- iride e Ti fone, come i Persiani gli riconobbero sotto i nomi di Oromaze ed Arimane, cioè' Luce e Terfebre, del pari che i Greei nella Favola de Titani.
1 Persiani credevano che Oromaze abbia prodotto mol- ti esseri spirituali lutinoti e fetenti $ che il loro capo Ahrìmàn avendo concepito un c Ulivo pensiero contro fa luoe, divenne tenebróso, e quindi anch' egli produssi molti esseri malvagi -, alla testa de 9 quali osò combatte* re contro il suo principio, e finalmente i due principii si conciliarono a condizione' che' il mondo resterebbe sog- getto ad Arimane per lo spazio di settemila anni, dopo Situai tempo., egli lo renderebbe alla luce (a)
99 Titano. Pausania (b) dice che Titano era un famo- so astronomo, che il primo applicò le teorie astronomi- che al regolamento delle cose rustiche, e che perciò fa detto figlio del Sole; che i figli lo imitarono nella stes- sa scienza, e che quindi sorse la favola che i Titani avevano osato di deporre Giove, cioè eh* eransi innal- zati con lo spirito alla conoscenza delle cose celesti. Ni- candro (c) attribuisce P origine delle vipere, e di tutt'i serpenti velenosi al sangue de 9 Titani sparso sulla terra, allorché venivano perseguitati da Giove «
(a) Hyle Pers. Relais Ani. cap. g et 21
(b) In Corinthiacis (c) in ThcrìacU