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Quos dulcis vitae exsortes, et ab ubere raptos
Abstulit atra dies.....
Questa credenza portata da Orfeo ebbe un oggetto politico, quello cioè di prevenire presso uomini indipendenti e brutali, per mezzo di pene invisibili, i delitti occulti che potevano sfuggire al rigore delle pene temporali; i tradimenti.; le oppressioni, e i grandi delitti. Di poi questa.: favola fù esagerata da poeti in modo eh' assi medesimi là smentirono*
O genus attonitum gelidae formidine mortis, Quid Styga, quid tenebras, et nomina vana timetis Materiem vetum . . . Ovid. Met. lib. xv- (a)
97. Tieste. Luciano {*) dice che Atreo e Tieste erano astrologi, e che. disputando tra di-loro sulla successione al regno, gli Argivi determinarono di darlo a chi delli due superebbe l'altro nella conoscenza degli astri; eh* avendo Tieste scoverto V ariete, il primo de' dodici se- gni del Zodiaco, mentre Atreo ragionò intorno al sole, gli Argivi dichiararono loro re <jraest' ultimo. |
98. Tifale, lì fondamento storico del Tifone é dei Pi- I tona detk eci, dee ripetersi dal Tifone Egizio, {ratei* lo di Mene. ( V sdi^Osiride ). Sembra che quésto par* 1 ricida natfhguri it Caino degli Ebrei. Sotto tutt' i rapporti, egli dev'esser considerato, come il cattivo principio op- posto al buono. La nascita, le imprése, i disòrdini ca- gionati dal Tifone Egizio, eia sua morte adombrano tutio ciò che la* Favola attribuisce al Pitone, ed al Ti- j fone de 1 Greci, che offrono in una inversione di lettere 1 un medesimo oggetto. Corrisponde ahresY ciò che P;n- i tarco (c), e Diodoro (d) dicono di Oro, retativamentt
.. {a) V. lucret. Ub.1V., Paus. in la& Cic f pto CJumU* (b) deAstrolog. (c) De lsid } ef 0$ir. \à) libiu Google