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ta vendetta „ r Se ^rìtire quidem iniquoriim factum esse 9, rape re Jvminas, amentium vero raptis ùtciscendls o- 9j peram drtre] prudenti im autem nulla cura prosequi J% ' raptfrs; manifetlum enim est, n Ulne non voluissent, ncqtfaàfuam Juturum fitisse Ut raperehtnr.* E* vero che gli Aliatici furono i primi che diedero motivò a tali dis- sensioni ^er aver rapito Io ) ma i Greci Europèi pote- vano contentarsi di aver so c cessi vaia ente rapita Europa, Medea, Ipp< [ita » Esiooe.
s I Grici itrf m nmo à Troj fìtti la resf ituziotvc df *Elena. Priamo -rispose eh* ella non eia in T<oja> e non vi era veramente. Com'è verisimile T dice l ì stesso Erodoto -(a) ciie* il* saggio Priamo abbia volato veder perire piatto^ sto sotto a suoi occhi i 'propri i figli, Ta pàtria; gli amici che 1 daré'a"Greci "una sodisfazibne così giusta? I Greci, credendosi' delusi, incominciarono le ostilità, poiché gli Defedicelo Storico, volevano che ! la distruzione di' Trojd insegnasse a posteri, che i grande delitti smo pu- niti infuna maniera terribile,
^Penèlope! Quantunque Penelope fosse riputata ge- neral meihfte' cónte il modello della fedeltà* coniugale, tal- mente che Ovidio la propose per esempio a sua moglie (b) Jspéds ut bongo teneat laudabili $ aevo * If&men ine&tirìttum Penelopsfa ft les. Pure Omero (cj, e Licofrone [d) riferiscono eh' éH« durante» Faftsenza di suo marito, si diede, in unione del- le.sue 'damigelle, al un genere di vit* molto laseiva, . che il prodotto delle sue amorose tresche fosse; mi fam-
(a) loc. cit. (b) Trist. lib.
(c) Odis. lib, xvi li.
(d) in AUx. GooqIc