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sue continue inquietudini per suo figlio Astianatte. Dopo la presa di Troja, ella toccò in sorte a Pirro, che la condusse seco in Epiro. Dopo la morte di Pirro sposò Eleno, figlio di Priamo, e germano del suo primo marito; ma non dimenticò mai Ettore, di cui non cessava di parlare che con trasporto di tenerezza, ed alla di cui memoria fece innalzare una superba tomba in Epiro; ciocché cagionò molta gelosia e dispiacere a coloro che l’amarono successivamente. Nota 13

Andromeda, figlia di Cefeo, re di Etiopia e di Cassiope. Costei essendosi vantata di superare in bellezza Giunone, o come altri dicono, le Nereidi, Nettuno, per punire la sua temerità, suscitò una balena di mostruosa grandezza, che desolava il paese. Cefeo, avendo consultato l’oracolo di Giove-Ammne, sulla cagione di sì gran male, e su i mezzi di placare il Dio, fu risposto, che bisognava esporre Andromeda al mostro.

Cefeo legò Andromeda con catene di ferro, e la espose su di uno scoglio presso la citta di Joppe. Il mostro uscì per divorarla. Perseo, che a caso trovossi passando, trasformò in sasso la parte del mostro ch’era uscita fuori delle acque, con avergli mostrata la testa di Medusa, ed ammazzò l’altra; indi sposò Andromeda, che seco condusse in Serifo.

Anteo, gigante, figlio di Nettuno e della Terra. La favola gli da sessanta quattro cubiti di altezza. Esercitava le sue scorrerìe nella Libia, arrestava tutt’i passaggieri, forzavali a lottar contro lui, ed infine soffocavali col peso della sua smisurata mole; giacché aveva fatto voto a Nettuno d’innalzargli un tempio, che fosse