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vtou. e di vizj. Nel partaggio de* regni ohe fece eoi fo$+ t elli, «gli ritenne i paesi situati air Oriente, diede a Blu-» ione i p lesi occidentali, ed a Nettuno il dominio del mi« re, e delle isole. Ciò che la Favola narra ét questo (So di aver, cioè, inghioitita sua moglie Meli, mentre* U era gravida, è il simbolo dell'ambiziosa gelosia di re-»; griare „ ne quis alias Diomm 1 dice Giovanni Diacono (i) nasccntur ex ea

X filosofi hanno diffinito Giove fisicamente, S. Agoa**-; no {b) riduce il politeismo de" Gentili alla unita di uà solo principio. GioVe ( dice egli) secondo la opinione de* filosofi, è P anima del Mondo, che prende differenti nomi a misura degli effetti differenti, che egli produce. Negli Eterei Spazj e chiamato Giove >->?H* aria Giuno-t ne, Nettuno nel mare, Plutone sulla Terra, Proserpi- na nell'Inferno, VuJcano nell'elemento del Fuoco, Fe- bo nel Sole, negl' indovina menti Apollo > Marte nella? guerra, Bacco nelle Yen iemmie, Cerere nett* Aieolte ¥ nelle Selve Diana e nelle Scienae Minerva n

Il Signor Cudwort (c) dice, ohe, secondo EsefcA» v Giove non era che il Cielo ^ l'Aria, la Terra, il Mare, e qualche altra cosa pik eccellente, e pili sublime^ di tutte queste cose. Ecco la orìgine dello spinozismo. Mi- crobio crede che Giòve è V Etere, siccome Giunone è 1 r Aria, perchè questa soggiace all' Etere (<J).

Il Giove di Orfeo presenta la più perfetta idea t qhe 1' intelletto umano possa concepire dell' Ioco»ap!*cq?i)ùle.

(a) presso ìfatale Conti Myt. lib. n cap. i.

(b) Dj CtV. Dei lib. 4.

(c) Sjrst. hit zi tom. 1, pag. 802 edU. Zugd* (d; Sat. lib* 111. cap. iv *