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il nato press© fi castella dei Signor Laftgen, e eh» fu cs*~ «3uto esser di Teutonico rs de* Teutoni * d**Gimbri, di osai fanno menzione Floro (a) ed Orosio (b) r diade luo- gor alta Gigantéoslogia dei Signor Nicola Hirbicot ed a tanti scritti prò e contra sa tal propolita

M. Bona are (c) dice che il problema della esiste» sa de* spiganti è di facile «oluùone, ore si esamini dar ricino, ciò che ne riferisce 1* antica storia, e 1 ore si prò ni ano nel loro rero senso le parole del testo sacro, V esage* razioni de* poeti e de' scrittori orientali « ei ore si r ilu- ti il inerito degli autori, e la fe le yde* testimoni. Egli dietro le osserrazioui de* naturalisti, assicura che le pre^ tese ossa de 9 giganti, scorerte nel seno dèlia terra, noe» sono che ossami di elefanti o di altri animali.

60 Cove. Tutt* i filosofi dell* antichità intravide*» e conobbero 1* esistenza della prima cagione dell' Unirersof ma taluni troppo aodaci nel roler conoscerne gli attribu- ti, nrtarano contro lo scoglio dell' errore, com' è addi- venuto anche ne' tempi posteriori, e come avrerÀ sem- pre che l'uomo, erìgendosi in segretario della divinità, vuol che si creda a suoi calcoli sai conto dell' l«c*)f>

WIKHSIULI.

11 Giove della favola offre un quadro bizzarro di ma nume sovrano ora giusto, ora iniquo, e crudele; muta- bile, immntabile, ambizioso, effeminato sino all'incesto; maestoso, ma timido, e soggetto al fato del pari che alle più vili passioni. Questo è il vero carattere di mm no- mo prepotente divinizzato -

(a) lib. \\. (b) Uh. v cmp. 16.

(e) Dict. raison. Univ. d" Hist. nat.