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gtoitoo natalizio^ e che per quanto il Senato cercasse iar rispettare siffatte feste proclamandola Dea de' fiori t ciò non ostante i giuochi floraU ispiravano la dissolute**, «a degna di questa celebre eroìna della impudicizia t Catone volle intervenirvi, ma sia che le attrici denuda* te cessassero di danzare in presenza di un uomo si se- vero, sia ohe la sua gravità non potesse accomodarsi a guardare per poco F osceno, spettacolo di quella nume y se ne andò via snbko, dopo eh 9 era entrato nel' teatro; perlocchè Marziale ebbe motivo, di dire
ffossm joeesm dolce cum satmm Florme, Festosque Insù*, et tieeniiamwdgi, * Cur in tbeatrum Cato severe venisti ? i An ideo tantum penerai ut exirciì 1 Il dotto Bayle (a), seguendo T autorità di Varroue f. «ottiene contro Lattanzio che il culto di questa Desi eia antichissime, essenda staso istituito da Tazio re de'Sa~ j bini $ ed è da notarsi a queste^ proposto, che Àroobio^ « S. Agostino mentre rimproverano a' atamani l' osce- nità de* giuochi florali <, non fanne alcuna, ameaaione di. Flora meretrice. ]
57 Furie. Qudsta favola esprime i rimorsi acuti della propria coscienza. Oreste, interrogato da Menelao qual malattia egli soffrisse, <qual naie igli fot» avvenuto y ripose,
Quod multa feci turpia, hinc conscientia (&). Ci- cerone (cj diede simile spiegazione a questa favola „ Nolite puiare quemadmodwn in fahulis eepenumero vi*
(a) Diction. ari. Flora (h) Euripid. in Oreste (c) Pro Roselo Amuin e