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JìThermodontc profecte niilieres, qùibm hirtììnim: tert- ! piurn hoc f et jam olim fuerit notum „ Giustino {à) ' attribuisce alla A mattai la fondazione di Efeso v, non già del tempio / Gliconei per'la maggior* parte conven- gono che fu fatto^-*«É{>ese di tutfa V Asia minore, e che fu il risultato di^ao^àfci di continuò travaglio'. Un tal CJi'ersifone, a come *^ftri dicono, Ctesiforìte secondo Plinio, ne fu V architetto. Era sostenuto da 1Ì7 co* Jonne fatte a spese di altrettanti re. Aveva- 4*3» piedi di lunghézza sopra 220 di larghezza. Le porte erano di legno di cipresso; tutto il rimanente del legname età di legno di cédro, secondo Vitruvio, o di ot»o, secondo Senofonte, o di avorio, siccome dicotìb aflri. Eròstra*; to non sapendo altrimenti reridere rmiiòrtale*' il sW no- T me 9 lo incendiò la stessa notte in cui nacque Méss4n~ ' dro il grande (é). Questo cònquis^tdre promise' fcarlo ristabilire a sue spese ? purché gli fòsse* ìtatb' jternkssa di mettervi la iscrizione col suo noirié (c). Gli fu' ri- sposto che non conveniva ad un nume in r? alzar tempii agli Dèi. In Seguito fu piìi volte abbruciato, e seìnprfe 1 ristabilito, finché gli Sciti Iq distrussero sotto T impero eli Galieno (c)., ', u
Il culto di Diana Efesia era così celebre, che gli ar- gentieri vivevano con fare statuette e tempietti di rjtte- 4ta Dea 5 ed allorché S. Faoto cercava di persuadere gli Éfesii della loro folle idolatria, loro dicendo, non *unt dii qui manibus fiunt, non fece che eccitare il me H -
(a) Lib. II.
(b) Petav. Rat. Ternp, p. 1. ìjii. $ap. xiv.
(c) P lutar, in Alex. " X
(d) Strab. lib. xiv, Arrian. tib. 1. gest. Ale*.