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3o. Cibele. Presso i lai/ni poeti trovasi scritto Cibele e Ci boi le (d). Servio [bì dice che fu nominata Cibai» da Ci belo suo primo sacerdote. DioJoro Sicolo(e) deduce il suo nome dal monte Cibelg, ove fu esposta. Egli narra che no tal bicone, forse quello che secondo Pia Carco allevò Omero, procreò cou Dindima sua moglie una figliuola che avendo esposta sul monte Cibelo, le pantere ed akre bestie feroci 9 porgendole le lord mam- melle, la nutrirono del loro latte; e che in seguito al- cune pastorrlle -avendo osservato con loro stupore siffat* to avvenimento, la presero, V allevarono, e le diedero il dome del monte. La giovanetta congiunse alla beltà del corpo i pregi dello spirito e del cuore. Inventò la fistola, ovvero rampogna a più canne > i cembali ch'e- rano due coppe di rame, e i timballi, ovvero nacchere strumenti di rame in foggia di due grandi pentole vesti* te di cudjo, e per di sopra nel largo della bocca, co- perte di pelle da tamburo, che si suonano con due bac- chette; c poiché ella esercitava mirabilmente la medici- na, specialmente pei ragazzi, e per li bestiami, fu chia- mata la Madre tnmtana. 1 Greci vedendo in lei rro- novellate le virtù di Rea, la chiamarono la Gran madre Frigia, confondendola colla Gran madre degli Dei. Clu- verio [d) dice che nella Frigia, ovvero Gallo-grecia, vj e un monte a due gioghi a forma di due mammelle, consagrato a Cibele.

Dicesi che Cibele amò un giovanetto Frigio nominato prima Ati, e di poi Papa ( Vedi art, Ati ). I loro fur-

(a) Ovid. Fast. IV, Virg. Mneid. in, Lucan. f,

(b) Mneid. Zoe, cil. (c) Lib. ni, (d) Jntrod. in uni\>. Geogr. lib. v*