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MJmiverso è un* emaoi»tè%o dV sotti V *©fcwab*ntei*o " erano rinchiusi entro queH' uovo fa} j sena a accettale la specie ornai**. - l -.*..t

L'idea del Caos era, per questi filosofe }«una conse- guenza dell 1 assioma „ i7 niente non produc e a le uam vos*; - e do! princiffco „ t corpi non postemo vmmuaré ^da so- sianzs spirituali; e quindi immaginarono che fai mate- ria informe preeeeis tesse ab-aeterno $ e che Dio in un «erto tempo lo abbia dato moto ed ordine.

37 Caronte. Era costume prassò gli Egizj di Menfi di non darsi sepoltura ai morti, se prima non formavasi un severo processo sulle loro azioni. Questo giudizio, cui soggiacevano anche i re, era pubblico: I giudici al numero di 40 o più, radunavansi al di là di un lago che tragittavano in una barca, e quivi era condotto an- che il morto. il barcajuolo chiamavasi Charon. Proba- bilmente Orfeo ch'era stato in Egitto, diede la notizia di tal costumanza a' Greci, i quali alterandone di poi la idea, immaginarono la favola di Caronte (4). A somiglian- za degli Egizj, che mettevano in boeea de' morti «am moneta d 1 oro, i Greci vi mettevano V obolo *.

  • 8 Cecrope « Secondo la cronologia dette {avole aran-

4eUiane V Cecopce arrivò noli* Attiéa i58a anni avanti G. C. Fu appellato biforme f o perchè governale «a popolo misto di colti Egizj e di Greci, allora selvaggi, o perchè come dice Giustino (c) egji il primo injtìtuì l*

(a) Plut. de /*« et Osir.

(b> Di ìdor. Sict ltfh !..* % *