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nyo, gli attribuì tatto le gesù del Bacco eguio. I poti éocceiioii appropriarono al nume tebano i portenti operati dal condottiero daj popolo Ebreo (a;; atlribuiroiio aU% ve/* ga di Bacco, chiamata tir$o,la virtù di trasformare ì'acqf^ de' fiumi io vino, sempre che ne fosse occorso il bisogno per la sua armata j di far scaturire dalla terra, ove losse battuta dal tirso, o latte, o miele t o acqua, o vino, 11 tirso era un asta altortigiiata di pampani, e di frondi di ellera, che ne nascondevano la punta. Si. volle an^chc at- tribuirgli di aver separato le acque del mare,, di aver arrestato il corso dell' Oronte e dell' Idaspe (b) ì e.c^e 4ia$i segnalato nella guerra de 1 giganti (c).

24 Bell ero fonte. Prese il nome di Bellerof onte dopo cìxg uccise Bellero di Corinto (d). La lettera che Preto inviò a Jobata, era scritta in gergo (<) Jobata volle piuttosto assoggeitire Bellerof onte ad una impresa di dif- , ficile successo. Solevano i re di quei tempi, che noi chiamiamo barbari, risparmiare il sangue de' rei, e con- vertire le pene capitali ad opere di pubblica utilità. Jobata impose a Be^le/ofonte, 4i debellar le ^mazoni p abbatter la Chimera, e soggiogare, i Solimi. Bellerof onte superò tutto felicemente. Egli il primo, arrestò i rapidi progressi di Mirina regina delle Amazonl, la quale, se* co odo Diodoro ljf) } era#i inoltrata fino^ nell' Affrica, nelt'

(a) S. JBftin. in dialog. cum Triph., Vo$* t <£> ori* Jdololatr.lib. u ^.

(b) Nonnus loc. cit. '

(c) Diodor. ìib. 3. Pluf. ia.Isid. y Osi^

(d) Pausan. in Corinti ^ * ' *

(e) Apollqd. lib m ii, "' V. ■■.

(f) nb. m. r * - - ^4