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questa istoria meli da poeta e metà da storico, dice clic il Tello d'oro era una pelle di montone. Darete la chiama ptUem inauratami e Giustino pellem arieti* memorabilem gentibus, Plinio (a) riferisce che questa favola dinota 1* lane eccellenti della Colchide, e che i viaggi de' com- mercianti greci in quel paese avevano dato luogo a tal finzione. Strabone (*) dice esser inverisiaaile ehe Giaso- ne si fosse fatto persuadere da Pelia d' intraprendere tua sk diffidi viaggio, per riportarne una pette; ma erede che il vero oggetto di tale spedili o ne sia stato di riportare^ nella Grecia le ricchezze di quel paese, abbondante i* miniere d'oro, e di argento. Natale Conti (e) attesta che alcuni scrittori f tra quali annovera Snida, hanno creduto, che il oosì detto vello d'oro fosse, uu Hhrofor- .mato di pelle di montone ( vale a dire di perg amina ) che conteneva il segreto di far V oro; e ehe altri sot«- tè questa allegoria hanno inteso di lascimi una tradii aione de' talenti chimici di Giasone, limUleggiando sei» lo r allegoria del viaggio, del fuoco, del hronso, del toro, e dell'opra di una incantatfice y i Inngfci travagli, Fazione.del fuoco su i metalli t e le trasformaaioni de' corpi; e che il vello à' oro che dieta tolto, significa h pietra filosofale, ultimo scopo c risultato delle fatiche del disccp olo di Olirono.

Dicesi che Minerva insegnò agli Argonauti il modo df costruire il naviglio /nella di cui prora dia siluò il lé- gno parlante tolto dalla foresta di Dodona, il quale di- rigeva il loro viaggio, avvertiva i pericoli t ed indicava

(a) Hb. tu. cap. 56.

(b) Lìb. 1. k (« MftkQl. IH. ri