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febio riferiscono che Anobi era tur «ridato pretoriano de- stinata a guardare i corpi di Osiride e d'Iside. Giove-* naie (a) mise in ridicolo il culto di questo dio-cane.

. Oppida t età canem verter antur...

I Romani perè meritavano la stessa irrisione, p oiche adottarono lo stesso colto.

Jfos in tempia tuam Romana accepimus lsin „ Semicanesqiie Deos (b).

19 Api. A tempo di Ccachos, re di This in Egitto, Bacque in Memfi un vitello della forma descritta nel tetto. Un sacerdote diede a credere che questo vitello fosse animato dallo spirito di Osiride. L 1 impostura eb- be tutto il buon successo. La nascita di questo animale fu creduta un' apparizione di questa Divinità. I Sa- cerdoti di Memfi non lasciavano veder nè liberamen- te, nè sempre, questa divinità bovina. TI suo oracolo dava le risposte diversamente che gli altri. Se il sacr° animale prendeva le obbl zioni, era buon segno per V evento di ciò che desideravasi sapere; se ricusava, era eegno cattivo (c). Germanico sperimentò P effetto del, funesto augurio (d). H vitèllo era soggetto alle malattie ed alla morte. La sacerdotale furfanteria pensò di pre*

(a) Salir. XF. W

(b) Lucan. lib. FUI.

(c) Plutar. de Ind. et Osirìd.; Diod. 'Sic. Uh. u Minsi*, viti. -..

(d) AUx. ab Ale* Uh. vi. cap. tù' d