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Venti, trinità poelic&e,, figli del Cielo e della Ter* o, secondo altri, di Astreo e, di Eribea., Ornerai, «Virgilio, stabiliscono il loro soggiorno nelle iso-v le Eolie, e danno ad essi per re Eolo, che li teneva incatenati nelle sue caverne. Atene aveva loro in«alzato un tempio di figura ottagona, in ciascun angolo de 1 quale era la figura di uno degli otto principali venti, cipè Tramontana, Greco, Levante, Scirocco, Austro, ( ovvero Ostro, ) Libeccio, Ponente, Maestro»

Vertunno, dio- dell 1 autunno,„ che presedeva agli orti ed ai giardini. S’innamorò diPomona, e per farsi amare, prese p differenti, forme, ma finalmente gli riuscì di guadagnarne il cuore sotto, la, fof ma di una vecchia. Quando furono giunti alla vecohjaja, entrambi si ringiovanirono, uè mai le mancò dì fedeltà. Questo» dio aveva un tempio a Roma. Era rappresentato sotte* la figura di un giovane con una corona di erbe di dif_ ferenti specie sul capo, con un abito, che non Io copriva che per meta; tenendo nella man dritta, un cornjicopia, ed a sinistra alcuni frutti.. Crederi general* mente che Vertunno marcava 1* anno e le sue variazio* njt, come viene indicato dal,suo_nome vertere Kg. 76.

Vesta. Èistinguevansi due divinità di questo nome.. lina era la madre di Saturno, presa per la stessa T*r* ra, appellata Vesta 5 vi stat > perchè sostiensi cel~pro« prio peso.

L’altra, figlia di Saturno e di Opi o Rea, era la dea delfuoco. Questa b che onora vasi in Troja molto tempo prima della sua rovina; e credasi eh 1 Enea abbia