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£0 assedio e sgomentati eia frnti vani assalti, ricorsero ad uno stratagemma. Determinarono di costruire un .enorme cavallo alto quanto un monte, composto di tavole di pino artifiziosamenle connesse, e fecero correr Voce che questa era una offerta da dedicarsi a Minerva per ottenere un felice ritorno. Un di essi, nominato pinone f eh 1 era molto scaltro nello spionaggio, passò ira i Trojani, guadagnò la loro confidenza a fona di menzogne, e insinuò loro d’introdurre quel gran cavallo di legno nella loro città, assicurandoli che diverrei*» he inespugnabile finché vi starebbe quel cavallo. Questo perfido consiglio fu eseguito: fu abbattuta una parte delle mura, e per la breccia fecesi entrare il cavailo, che fu situato alla porta stessa del tempio di Mi» nerva. La notte seguente mentre tutt’i Trojani dormivano profondamente, il traditore Sinone andò ad aprire i fianchi del cavallo, e ne fece uscire i Greci che vi si eran nascosti: questi guerrieri, di.unita con Sinone % uccisero le guardie, aprirono le porte a tutta l’armata greca, e la citta di Troja fu saccheggiata, arsa e distrutta interamente. Not. 101,

Turno, re de’ Rutoli. Lusinga vasi di sposar Lavinia figlia di Latino, re del Lazio; ma gli dei con prodigi spaventevoli opponevansi a questa unione. Turno, ve* dendo che gli si preferiva Enea, si pose alla testa de* Rutoli, e portò la guerra nel Lazio. Dopo aver perdute due battaglie, convenne ad un duello propostogli da Enea, e richiese a Latino che Lavinia sarebbe il premio del vincitore. Si diè principio al combattimento, ia cui Turno peri; quindi Enea si assicurò la mano di Lavinia, e l’impero del Lazio.