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ta del Tartaro. Pronunziato il decreto de* delinc/uenti f Tisifone armata di una sferza vendicatrice, li batte spietatamente e insalta i loro dolori colla man sin «ira loro presenta orribili serpenti, e chiama) le sue barbare sorelle per secondarla. Ella è che sparge tra i mortali la peste, e i flagelli contagiosi.

Titano, figlio del Cielo e della Terra ovvero di Titea, da cui credesi eh 1 egli abbia preso il nome; era fratello di Saturno. Benché fosse il primogenito, cede volentieri i suoi dritti a Saturno, a condizione che costui farebbe perire tutt’i suoi figli mischi, affinchè V impero del Cielo ritornasse alla, linea primogenita; ma avendo egli intaso che per accortézza di Rea, erano stati conservati tre figliuoli di Saturno, ed allevati segretamente, dichiarò la guerra a suo fratello, lo vinse, 10 prese insieme colla su* moglie ed i suoi figli, e li tenne prigionieri, finché Giove divenuto alulto, liberò suo padre, sua madre e i suoi fratelli, fece la guerra ai Titani, e li costrinse a fuggirsene sino agli ultimi confini della Spagna;- cosa che ha fatto dire che Giove 11 precipitò nel fondo del Tartaro. Not, 99.

Tifone, figlio di Laomedonte e fratello di Priamo. Fu celebre per la sua bellezza talmente che* l’Aurora se ne innamorò, lo portò via sul suo carrp, e lo sposò. Meninone fu il frutto di questa unione. La passione per hip fu cos\ grande, che si offri di fargli accordare da Giove tutto ciò che potrebbe desiderare. Chiese la immortriluà 1 o alieno di godere una lunghissima vita; nìa_nou avendo chiesta la grazia ohe non invecchiasse, divenne cos\ vecchio che bisognò fasciarlo com3 i hi n-