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di Giove, che indipendentemente datla coopcrazione di una donna, aveva fatto nascer Pali ade, volle anch' ella produrre un* essere animato senza commercio di alcun uomo. Battè perciò con la sua mano la Terra, e ne fe- ce uscire de vapori, i ornali addensatisi, formarono il terribile Tifone 5 mostro a cento teste. Dalle sue cen- to bocche uscivano fiamme divoratrici, ed urli così or- ribili che spaventavano egualmente gli uomini gli dei. La parte superiore del suo corpo era coverta di penne e T estremità era attortigliata di serpenti. Questo gigan- te era così grande che toccava il Cielo colla testa. Eb- be per moglie Echidna e per figli la Gorgone, Gerio- ne, Cerbero, 1* Idra di Lerna, la Sfinge e tutt' i mo- stri della favola. Tifone appena uscito dalla Terra, ^di- chiarò la guerra ai numi. Si avanzò verso il Cielo e spaventò talmente gli dei coFa aua orribile figura che tutti se ne fuggirono in Egitto. Giove gli vibrò an colpo di fulmine, ma non fece che leggermente toccar- lo. Ali 1 incontro il gigante avendo afferrato Giove a mezzo corpo, gli tagliò le braccia e le gambe con una falce di diamante, e lo rinchiuse quindi in un antro sotto la custodia di un mostro metà donna e meta serpente. Mer- curio e Pan avendo deluso la vigilanza del mostro, resti- tuirono a Giove le sue braccia e le sue gambe allora il dio ripigliò le sue forze, e montato sopra un carro ti- rato da cavalli alati, perseguitò Tifone con tanto vigore, e Io colpì sì spesso de' suoi fulmini che finalmente Io 'stramazzò, e lo distese sul monte Etna, ove que- sto gigante, per la gabbia, vomita continue fiam- me. Nat* 98.
Tindaro, figlio di Oebalo, re di Sparta. Dovefa