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hn cupo mormorio j inspiravano una tetra malinconia;

Stinfalo, lago in Arcadia, ©y* erano degli uccelli mostruosi; Ite cui ale la testa ed il becco èrano di ferro, e le udgkie estremamente Uncinate, è lanciavano dardi di ferrò sópra coloro che li assalivano-: lo stèsso dio Marte gli aveva addestrati ài combattimenti / Èrano in sì gran numero e di Una grossezza così straordinaria che quando volavano peri 1 aria, le ltìro ale oscuravano* lo splendore del Sòie. Ercole àvehdo ricevuto da Minerà va una specie di timpani di bronzo, atti a spaventare questi uccelli, se ne servì per tirarli fuori del bosco f ché loro serviva di ritirata, e gli uccise a* colpi di frécce.


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Talia, una deìle nove muse, presedeva alla comedia 4 Tiene rappresentata sotto la figura di una giovine in aria di giocondità, coronata di ellera, tenendo in mano una maschera e calzata di coturni, Fig. 69.

Tantalo, figlio di Giove é della ninfa Piota, e ré di Lidia. Rapì Ganimede per vendicarsi <ìi Tròs owe*> rd Troade, che non Io aveva invitato alla prima sollennifa che si fece in Troja. Gli dei èssendosi recati un gierno ih sua casa, per far prùova della loro divinità. fece loro imbandire le membra di suo figlio Pelope. Giove ftunì tal barbarie condannandolo ad una perpetua famé è sete. Mercurio lo incatenò c lo immerse sino al tnetitO nel mezzo di uh lago nell’Inferno, e situo presso fa di lui bocca i rami di un alberò caricò di fratti, eie la