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tute* i veni che vi 1 si sarebbero potati ritrova** 5 e questi compresi in nuovi libri, furono deposti nel Campi-, «loglio siccome i primi Sicheo, figlio di Belo. marito di Didone. Pigna** liane, fratello di Didone y l’uccise a tradimento, per impadronirsi de 1 suoi tesori.,

Sileno, figlio di Mercurio e di una ninfa. Fu inca* ricato della educazione di Bacco, e divenne dipoi suo. compagno di viaggio. Al su» ritorno dalla spedizione. delle Indie, si stabilì nelle campagne di Arcadia, ove facevasi amare dai giovani pastori e dalle pastorelle. Si rappresenta sotto la figura di un vecchio satiro con le corna, di piccìola statara, ma corpacciute, con la testacalva ed un grosso naso schiacciato; ora assiso sopra un asino, sul quale appena può. sostenersi, ora in atto di camminare appoggiato ad un bastone o ad un tirso. Egli può agevolmente conoscersi dalla sua corona di ellera, dalla tazza che tiene, dall’aria gaja ed alquanto motteg*» giatrice. Aveva de’ teropj nella Qrecia, ove gli si afi* tribuivano onori divini.

Il nome di Sileni davasi anche ai satiri, allorché essi eran vecchi. Dipingevano quasi sempre come ubbria* chi. Bacco dove&de partire perla conquista delle Indie, lasciò i più attempati di essi in Italia, per coltivare le Tigne.

Silvano, dio campestre presso i Romani, il qvale presedeva alle foreste. Spesse viene confuse col dio Panv Rappresentasi ora cen le corna, e con la meta del eoiw (a di «apra, e talora con tutu la férma umana «Oli