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scatola. Psiche ignorava il cammino per discender* al palazzo di proserpioa, ed il mezzo onde ottener la grazia, che doveva chiederle, ma una voce la instimi dì ciò che doveva fare a condizione: che non aprisse la scatola. Ella esegui puntualmente ciò eh* erale stata suggerito; ma fu tentata dalla curiosità, e fórse 4 ao* che dalla brama di prender per- lei qualche cosa d* ciò ch’eravi rinchiuso. In aprir la scatoletta fu sopraffatto da un vapor narcotico a segno che cadde a terri oppressa da grave sonno, senza poter rialzarsi. Cupido accorse e con la punta di una delle sue 1 Fecce la svegliò, rimise nella scatola quel funesto vapore, e gliela restituì, eoa -ordine di portarla a Venere. Psiche così appunto esegui. Cupido non perdè uà attimo di tempo:. all’istante volò, al Cielo, ed andò a presentarsi a Giove, pregandola di convocar gli dei. 11 risultato di tale assemblea fu favorevole a Psiche: fu deciso che Venere dovesse acconsentire al matrimonio di Cupida con Psiche, e che Mercurio. trasporterebbe la pr ilici* pessa nel Cielo. Ella in effetto fu hene accolta dagli dei, e dopa di aver gustalo il nettare, e l’ambrosia, fu rimunerata con l’immortalità. Celebraronsi le nozze, e Venere stessa vi danzò. Psiche ebbe da questo matrimonio una figlia appellata la Voluttà. Viene rappre» sentata ordinariamente con le ale di farfalla sulte spalle.
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Radamanto, figlio di Giove, e di Europa: fratello di
Minosse. Avendo ucciso suo fratello, ri ti rossi io Beozia, ove sposò Alcment vedova di Anfitrione. In se 4