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Yette guarirlo.. DTceio altri cH' tifa y$ pftìcYttsé UL1 còni tóedicVmenti, ma che iTureno séVza sifbce&o; Pèfi- <!* inori dfella sua ferita, ed Enone di JóltiTrè

1 Mitologi sono Bi accordo in a&érìré che Pàtìdé eA >nelto heìi formato 5 eh' égli aVeVa la carnagióne biaiU ca, begli occhi, la voce dolce, e la datura 'pròpof- iionata 5 ch'egli èra pronto, ardftò e vaioloso; ché se Ettore suo fratello ei capitani greci gli fatiti 6 qualche rim- provero della sua Bellezza, dicendo 3i esser formato pitrt- toito per gli esercìzi di amor e che per quelli di Marte, è quésto un linguaggio che Wn'bisdgna prendere léftetalnién* te. Egli accise Achille il più valoroso de' Gréci 5 itìa dio avvenne a tradiménto, avendogli scoccalo una freccia in atto 'che questo eroe àbbraccSaVa Deifòbò, fratello &i Polissena, che doveva égli spesare. QuesV ultimò tfafc* to si accolta forse più alla perfidia cfaè al coraggio. 2Vb*.9l»

Parnasso, monte della Focide, consagrato ad X p ol i e ed alle Muse. A pie di esso scaturiva il fonte Casta* lio ? le cui acque Ispiravano P'estro poetico. Dicèsi an- eora che tVeucalione e Pirta sìensi ritirati sopra qUeko monte al tempo del diluviò.

Pasife figli» del Sole e ài 1?érseide, sposo Minosse ?I. da cui ebbe molti figli tra gii altri ÌVèùcalìéhe,'A- jtreo, Audrogéò, Arianna. Venere -, per vendicarsi del So}e 9 che aveva illuminato molto Ravvicino, e palesa- ta 1^ sua unione coti Marte, ispirò nel cuore di quésta sua figha un r amor disordinalo per un torello bianco, eh* flèttano aveva fatto uscire dal Mare ì Secéndo al- iti > sasu tmi9»* fruu tf«tt# ■