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che i Greci avessero involato un altro Palladio-fatto <. «ojnigliapza del vero, e che Enea trasferito avesse qué«t' ultimo ip Italia, ove dipoi fu ccn gran cura conservato tifi] tempio di Vesta in un luogo segreto, che non era conosciuto che dalle "Vestali. Jeep ciò che vien riferite^ intorno al rapimento del Palladio di Troja. Allorché Ulisse e Diomede arrivarppo a pie della cittadella, Dio- pi ede »onl£> sulle spalle di Ulisse; ma invece di aju- tarlo a salire dappresso a lui, lo lasciò sotto \c mura,, penetri nella cittadella, tolse i\ Palladio, e venne in- di a riunirsi ad XJlisse. Questi offeso da tale azione, affettò di cammipare a lento passo dietro al compagno, je fratta ali 7 istante la sua spada, stava per ferirlo, al- lorché Diomede avvisato dal lumeggiar della spada, sj rivolse indietro, arrestò il colpo, e costrìnse XJlisse a, camminar dinanzi a lui. Di qjai è il proverbio greco: & l e gge & Pomede; a proposito di coloro che sou' oh.? bligati a far gualche posa loro malgrado. Nat. 78.

Pallantidi, figliuoli di Fallante frAtellq di Egeo r§ di Atene. Essi erano al numero di cinquanta, e face-?, vano la loro dimora a Pallenti. Avendo tentato di de- troni zzare Egeo loro zio, furono prevenuti da Teseo, che li vinse e consolidp il trono di suo padre. C»ò non osiapte dopo la morte di Egeo, essi ripigliarono le ar- iti con vantaggio, e costrinsero leseo ad abbanicK nare Atene.

Pan, dio delle campagne, e parti colarraante de' pa- stori. Avendo ritroyato iq Egitto gli dei scappa^ à^h le mani d« ? Giganti, diede loro il consiglio di pren- der la figura di diversi animali per non esser cono- sciuti) e per dargliene V esempio, pretesegli stesso U