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sul sepolcro di Achille suo padre.

Molto tempo dopo Alessandro, giunto nel luogo, ov’era la tomba di Achille, la onorò di una corona, dicendo ch’egli invidiava la sorte di quell’Eroe, per aver avuto, mentre visse, un amico come Patroclo, e dopo la sua morte, un poeta come Omero.

La favola, che suppone Achille invulnerabile, non era ricevuta al tempo di Omero. Questo poeta, per non detrarre punto al merito del di lui valore, suppone che poteva esser ferito, e soggiacere a tutt’i pericoli del combattimento. Nota 5.

Acqua lustrale, acqua comune nella quale estinguevasi un tizzone acceso, tolto dal focolare preparato per qualche sagrifizio. Quest’acqua era conservata in un vaso, che ponevasi nella porta o nel vestibolo de’ templi. I Gentili le attribuivano delle grandi virtù.

Acrisio, re di Argo. Avendo consultato l’Oracolo, gli fu risposto, che un giorno sarebbe ucciso da uno de’ suoi nipoti. Per prevenire tal disgrazia, Acrisio rinchiuse Danae, sua unica figlia, dentro una torre di bronzo; ma Giove, trasformatosi in pioggia di oro, entrò nella torre, e la rese madre di Perseo. Acrisio, avendo saputo la gravidanza di sua figlia, fece esporla sul mare dentro una barchetta. Polidetto, re di Serifo, una delle Cicladi, ove la barchetta approdò, accolse gentilmente Danae, e fece allevar Perseo, che, divenuto grande, cercò occasione di segnalarsi. Passando egli un giorno per Larissa, volle far pruova di sua destrezza nel giuoco della piastrella, che aveva egli medesimo inventato. Disgraziatamente il disco cadde sulla testa di Acrisio che