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tirato da cavalli impetuosi, condotto o da lui medesimo o da Bellona.

Marte era adorato principalmente in Roma, perchè i Romani riguardavano questo Dio come il protettore del loro impero. Augusto gli dedicò un superbo tempio dopo la battaglia di Filippi. Gli s'immolava il toro, il verre ed il montone. I suoi sacerdoti nominavansi Salj. Figura 48.

Mausolo, re di Caria. Dopo la sua morte, Artemisia, sua moglie, fecegli innalzare un sepolcro così superbo che passò per una delle sette maraviglie del Mondo. V'impiegò i più famosi architetti della Grecia. Aveva quattrocento undeci piedi di circonferenza, e cento quaranta di altezza, compresavi una piramide della medesima altezza dell'edifizio. In seguito il nome di Mausolei fu dato a tutt'i sepolci magnifici che s'innalzano ai grandi; e talora alle rappresentazioni delle tompe nelle pompe funebri. Nota 66.

Medea, figlia di Aete o Eete, re della Colchide, e di Ecate. Questa principessa essendosi trovata presente all'arrivo di Giasone con gli Argonauti, restò talmente invaghita del bell'aspetto di questo eroe, che mercè la sua magica arte, lo rese vittorioso di tutt'i mostri che custodivano il Vello d'oro, gli agevolò la conquista di questo tesoro, e se ne fuggì seco. Suo padre la perseguitò; ma ella per ritardarlo nel cammino, trucidò Absirto suo fratello ancor fanciullo, e ne sparse le membra lungo la strada. Giunta in Tessaglia; ringiovinì il vecchio Esone, padre di Giasone, e fece morir Pelia usurpatore del di lui trono. Per riuscire in tal delitto, abusò della credulità delle figlie di Pelia