Pagina:Dizionario mitologico ad uso di giovanetti.djvu/200

182

ordinario è rappresentato con le orecchie di Fauno e con la coda di Sileno.

Marte, dio della guerra e figlio di Giunone. Il suo carro era condotto da Bellona; il terrore e la paura erano i suoi compagni. Ecco ciò che ci vien narrato intorno alla sua nascita. Giunone offesa perchè Giove, battendosi la fronte, aveva fatto nascer Pallade dal suo cervello, senzachè ella ci avesse avuto parte, determinò di fare un viaggio nell'Oriente per ivi apprendere la manìera di poter fare lo stesso. Cammin facendo si assise alla porta del tempio di Flora per riposarsi. Flora la interrogò sul motivo del suo viaggio. Avendolo inteso, le additò un fiore sul quale sedendosi una donna, s'ingravidava all'istante, e che anzi il solo contatto produrrebbe si maraviglioso effetto. Giunone eseguì il consiglio datole da Flora, e già divenne gravida di Marte, il quale in seguito fu adorato qual dio della guerra, e l'arbitro de' combattimenti. Amava appassionatamente Venere, in unione della quale fu colto da Vulcano: in tal rincontro questo dio fabbricò una rete invisibile, ove li chiuse; chiamò indi gli dei per esser testimoni di tale spettacolo; ma questa sciocchezza lo rese ben ridicolo.

Marte viene rappresentato sotto la figura di un uomo armato di elmo, di una picca e di uno scudo con una egida sul petto, in cui vi è la testa di Medusa, ed accanto a lui un gallo, per indicare che traformò in gallo Alettrione, suo favorito, il quale destinato a far la guardia alla porta, mentre questo Dio trattenevasi con Venere, lo lasciò sorprendere. Vedesi anche sopra un carro