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Laomedonte, figlio d'Ilo re di Frigia, e padre di Priamo. Fece l'accordo con Nettuno ed Apollo di una certa somma di danaro, se volessero prestargli ajuto a fabbricare le mura di Troja. Terminata l'opera, Laomedonte ricusò di adempire. Apollo, per punirlo, afflisse quel paese con la peste; e Nettuno, dopo una terribile inondazione, fece uscire dal seno del mare un mostro, che minacciava la desolazione della Frigia. I Trojani ricorsero all'oracolo, il quale rispose che per esser liberati dai loro mali, e riparar la ingiuria fatta agli Dei, dovevano esporre al mostro Esione figlia di Laomedonte. Ercole pervenne colà sul momento che la infelice principessa andava per essere divorata dal mostro: egli la liberò a condizione che gli si darebbe in isposa. Esione vi acconsentì; ma rimase tuttavia in casa di suo padre, durante l'assenza di Ercole, che di là recossi alla conquista del vello d'oro. Questo eroe al suo ritorno avendo chiesta Esione, Laomedonte ricusò dargliela. Ercole sdegnato l'uccise, e diede Esione a Telamone, che la condusse nella Tracia.

Lapiti; popoli di Tessaglia. Essi furono i primi domatori di cavalli, e gl'inventori delle briglie. Venuti in contesa coi Centauri alle nozze di Piritoo, ne uccisero un gran numero, e misero il resto in fuga.

Lari, Dei domestici, i quali erano rappresentati da picciole statue, che veneravansi nelle case, e se ne aveva una cura particolare. Oltre i Lari domestici ve n'erano de' pubblici, che presedevano alle strade, alle campagne ed anche alla città. I Lari erano i genj di ciascuna casa e i custodi delle famiglie. Il loro sito or-