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do ricercato il corpo di suo marito, gli diede la sepoltura, e dopo aver dato qualche riposo all’afflitto suo spirito, fece assemblar le truppe, le pose sotto la condotta di Oro suo figlio, perseguitò il tiranno, e in due battaglie lo vinse.

Gli Egizj adorarono Iside ed Osiride dopo la loro morte; e perchè durante la loro vita eransi occupati dell’agricoltura, furono simboleggiati sotto le figure del bove e della vacca. Furono instituite delle feste in loro onore, ed una delle cerimonie principali era l’apparizone del Dio Api. Fu creduto dipoi che le anime d’Iside e di Osiride erano passate ad abitare il Sole e la Luna. Iside in seguito fu creduta la stessa natura o sia la Dea universale, cui davansi differenti nomi, secondo i differenti attributi. Nota 64. Fig. 46.

Issione, re di Lapiti, sposò Dia, figlia di Dioneo, cui ricusò dare i regali che gli aveva promessi, secondo il costume di quei tempi, per aver sua figlia in isposa. Dioneo, per vendicarsi, gli rubò i cavalli; ma Issione, dissimulando il suo risentimento, invitollo a sua casa, e per un trabocco, che aveva preparato, lo fece precipitare in una fornace ardente, ove morì. Sentì poi si grandi rimorsi di questo tradimento, che Giove, mosso a compassione, lo accolse nel Cielo, e lo ammise alla sua mensa. I rimorsi non lo emendarono. Sorpreso dalle attrattive di Giunone, l’ingrato Issione ebbe l’ardire di manifestarle la sua passione. La Dea ne avvisò Giove, il quale per far pruova d’Issione, formò una nuvola che somigliava Giunone. Issione cadde nella insidia, e da questo immaginario congresso nacquero i Centauri. Giove considerandolo come un folle, cui il nettare aveva turbata la ragione, si