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Ippocrene, fonte poco distante dal monte Elicona. Dicesi che avendo Perseo troncata la testa di Medusa, dal sangue che ne grondò, nacque il cavallo Pegaso, e che questo cavallo avendo battuta la terra con un calcio, ne abbia fatta scaturire questa fonte, che fu appellata Ippocrene, cioè fonte del cavallo. Fu consagrata ad Apollo ed alle Muse. Altri pretendono che questa fonte fu scoverta da Cadmo, il quale aveva recato ai Greci le lettere dell'alfabeto, vale a dire la chiave delle scienze; ciocchè li fece attribuire il nome di fonte delle Muse.

Ippodamia, figlia di Enomao, re di Pisa in Elide. Suo padre l'amava molto, e non poteva risolversi a maritarla sul timore di doversene separare. Chiesta in isposa da molti principi, egli, a fine di non darla ad alcuno, immaginò un reo progetto. Il suo carro era il più leggiero, e i suoi cavalli erano i più veloci di quel paese. Fece correre voce di cercare un marito degno di sua figlia, proponendola in premio a chi lo vincerebbe nel corso; ma a condizione che la morte sarebbe la pena del vinto. Fece salire Ippodamia sopra il carro e la pose in modo che i concorrenti potessero mirarla, affinchè la sua bellezza li tenesse distratti dall'attenzione di regolare i loro cavalli nell'atto della corsa. Con tale artifizio vinse ed uccise sino a tredici di que' principj. Sdegnati finalmente gli Dei, diedero alcuni cavalli immortali al giovane Pelope, che corse il decimoquarto; ed essendo egli rimasto vittorioso, fu destinato possessore d'Ippodamia. Enomao per lo dolore disperatamente si uccise.