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nude. Volevasi con ciò indicare che non vi è cosa più amabile della semplice natura, e che qualora ella chiami l’arte in suo soccorso, non deve adoperarne gli ornamenti che con ritegno. Erano giovani, per dinotare, che i piaceri sono stati sempre riguardati come proprietà della gioventù. La loro statura svelta e leggiera significa che le fattezze più seducenti sono quelle, che si accostano alla dilicatezza. Il loro atteggiamento in positura di danzare significa ch’essendo esse amiche della gioja innocente, non si adattano alla gravità troppo austera. Tenevansi tra loro strettamente unite per le mani per dinotare che i graziosi modi formano il più dolce legame delle società. Non facevano alcun uso nè di fibbie nè di cinture, e lasciavano gonfiare i loro veli a seconda del zeffiro, perchè un certo grado di negligenza vale più degli ornamenti i più ricercati; e nelle opere dello spirito, siccome in tutto il resto, vi sono delle felici negligenze infinitamente preferibili alla fredda regolarità. Venere aveva sempre le Grazie al suo corteggio; si sono credute anche le compagne delle Muse e di Mercurio. Finalmente Pausania ammette una quarta Grazia, la Persuasione, indicando con ciò che la prerogativa di piacere altrui è il più efficace mezzo di persuadere. Fig. 42.
Jadi, figlie di Cadmo, secondo altri, di Atlante e di Etra. Erano sei o sette sorelle. Piansero tanto la morte di Jade loro fratello, lacerato da una lionessa, che gli Dei mossi a compassione le trasportarono nel Cielo, le e collocarono sulla fronte del Toro, ove ancora pian-