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presentasi sotto la figura di una giovine, tenendo in una mano la bilancia in equilibrio, e nell’altra una spada nuda. Alcune volte vedesi con una benda su gli occhi, per indicare la esatta imparzialità, che deve praticare colui, che amministra giustizia. Fig. 41.
Glauco, figlio di Nettuno e di Naide, fu un celebre pescatore di Antedone in Beozia. Un giorno avendo osservato che i pesci ch’egli avea posti sopra certa erba della spiaggia, ripigliavano vigore, e gittavansi di nuovo nell’acqua, stimò mangiar di questa erba, e tosto saltò anch’egli nel mare. L’Oceano e Teti lo spogliarono di ciò ch’egli avea di mortale, e lo ammisero nel numero degli Dei marini. Gli abitanti di Antedone gli eressero un tempio, e gli offrirono de’ sagrifizj. Ebbe di poi anche un oracolo, che spesso era consultato dai marinari. Dicesi di essere stato amato da Circe, e che egli fosse stato insensibile al di lei amore, avendole preferito la giovane Scilla; e che Circe, per vendicarsene, cangiò Scilla in mostro marino, dopo aver avvelenato il fonte ov’ella andava a nascondersi insieme con Glauco.
Vi fu un altro Glauco figlio di Sisifo e di Merope. Aveva delle cavalle, che nutriva di carne umana. Non volendo che queste si accoppiassero con i cavalli, Venere, per vendicare il disprezzo del suo culto, inspirò loro tal furore che lo stesso Glauco ne fu divorato.
Gorgoni,, figlie di Forco, Dio marino e di Ceto. Erano tre sorelle, Medusa, Euriala e Steno. Abitavano al di là dell’Oceano nella estremità del Mondo presso il soggiorno della Notte. Tutte tre insieme non