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rati, e le vendette che aveva eseguite sopra coloro che rvevano osato disprezzarla o anche paragonarsile, avevano incusso tanto timore e tanto rispetto che niente trascuravasi per appagarla, o per placarla, allorchè credevasi essere stata offesa, Aveva de’ tempj in Grecia, in italia, in Siria, in Egitto; ma sopra tutto era adorata in Argo, in Samo ed in Cartagine.

Rappresentasi per ordinario come una matrona in aria di maestà, ed alle volte con uno scettro in mano o una corona radiale sulla testa, e presso a lei un pavone, suo uccello favorito. Alcune volte viene rappresentata sopra un carro tirato da pavoni. Finalmente per farsi una giusta idea di Giunone dee sapersi ch’ella era una Dea gelosa, orgogliosa, vendicativa e fastidiosa. Not. 61. Fig. 40.

Giuochi, sorte di spettacoli che la religione de’ Greci e de’ Romani considerava come cosa sagra. Non ve n’era alcuno che non fosse dedicato a qualche Dio particolare o a molti insieme. Non si dava giammai principio alla solennità che dopo aver offerti de’ sagrifizj e praticate altre cerimonie religiose. La politica vi aveva anche la sua parte. I giuochi inspiravano alla gioventù un umor marziale, la rendevano atta a tutti gli esercizj, aumentavano le forze del corpo, e contribuivano ad un vigorosa salute. Vi erano tre sorti di giuochi, le corse, i combattimenti, gli spettacoli. (V. Istmici, Nemei, Olimpici, Pitici.)

Giustizia, altramente detta Temi, figlia di Giove e di Astrea. Si ritirò con sua madre nel Cielo allora quando la età del ferro succedette alle altre età. Rap-