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ra, formavano delle montagne. Giove stesso atterrito alla vista di così terribile nimici, chiamò in suo soccorso gli Dei, ma fu molto mal secondato; poichè se ne fuggirono tutti in Egitto; ove per la paura si nascosero sotto diverse forme di animali. Chiamò finalmente Ercole per combattere insieme con lui; e coll’ajuto di questo eroe sterminò i Giganti. Dopo averli disfatti, li precipitò sino al fondo del Tartaro, o secondo altri, li sotterrò vivi. Encelado fu seppellito sotto la Sicilia; Polibete sotto l’isola di Lango; Oto sotto l’isola di Candia, e Tifone sotto l’isola d’Ischia Nota 59.

Giocasta, Figlia di Creonte, re di Tebe, moglie di Lajo, madre di Edipo, ch’ella dipoi sposò senza conoscerlo. Eteocle e Polinice, Antigona ed Ismene furono i frutti di questa incestuosa unione. Giocasta si appiccò per disperazione, allorchè seppe ch’Edipo suo marito era suo figlio. Altri dicono, che dopo essere stata testimone del combattimento, e della morte de’ suoi figli Eteocle e Polinice, si trafisse il seno colla stessa spada ch’era rimasta conficcata nel corpo dell’estinto Eteocle.

Giove, il più grande ed il più potente degli Dei. Un oracolo aveva predetto a Saturno che uno de’ suoi figli li toglierebbe la vita e la corona. Per impedire il compimento di questo oracolo, divorava egli tutt’i figli maschi a misura che nascevano. Una delle volte Rea sua moglie, si accorse di esser gravida, e volendo salvare la prole, si recò nella isola di Creta, ove nascosta in un antro, nominato Dicteo, partorì Giove, lo diede a nutrire a due ninfe di quel paese, e ne affidò la educazione ai Cureti, i quali danzavano intorno all’antro