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cuno il luogo della sua sepoltura. I Greci avendo inteso dall’oracolo che invano sforzavansi di prender Troja, se non facessero uso delle frecce di Ercole, Filottette, per eludere il suo giuramento, percosse col piede sul luogo della tomba, ov’eran quelle rinchiuse; ma egli non violò meno il suo giuramento. Questa imprudenza gii costò dipoi molto cara; poichè alloraquando egli imbarcossi insieme coi Greci, gli cadde una di queste frecce sul piede stesso, col quale aveva percosso il luogo della tomba. Vi si formò una ulcera, ed il puzzo divenne bentosto sì intollerabile che i Greci abbandonarono Filottete nell’isola di Lenno. Egli per quasi dieci anni vi soffrì delle sventure, e de’ dolori orribili. Nulladimeno dopo la morte di Achille, conoscendo i Greci essere impossibile di prender Troja senza le frecce che Filottete aveva seco portate nella isola di Lenno, gli spedirono Ulisse, per obbligarlo a recarsi al campo. Filottete sdegnato di essere stato abbandonato da’ Greci, a stento si arrese alle loro preghiere. Era egli appena giunto innanzi le mura di Troja, allorchè Paride lo provocò ad un duello. Il greco eroe con una delle sue frecce ferì mortalmente Paride, che andò a morire tra le braccia di Enone. Síccome non era ancor guarita l’ulcera di Filottete, dopo la presa di Troja, andò egli in Calabria, ove fu guarito mercè la cura del famoso medico Macaone. Egli fu uno de’ più distinti Argonauti. Nota 55.

Flamini, sacerdoti di Giove, di Marte, di Romolo e di molti altri Dei. Le loro berrette fatte di pelle di pecora attaccavansi sotto il mento. Erano appellati Flamines, o Filamines, perchè in queste berrette eravi un grosso fiocco di filo o di lana. Secondo altri, questo no-