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camento nimico, Eurialo fu ucciso da Volscente: questi cadde anch’egli sotto i colpi di Niso, il quale, trafitto dalle lance nimiche, morì contento di aver vendicato il suo amico.

Euridice, moglie di Orfeo. Passeggiando un giorno in un prato smaltato di fiori, Aristeo, figlio di Apollo e della Ninfa Cirene, si pose a perseguitarla. Euridice su morsicata nel calcagno da un serpente, che stava nafcosto sotto l’erba, dalla quale morsicatura morì nel giorno medesimo delle sue nozze. Orfeo inconsolabile della di lei morte, prese la sua lira, e sperando ricuperarla, penetrò fin nell’Inferno per andare ivi a cercarla, e fece risuonare le profonde stanze del Tartaro di concerti sì dolci e commoventi che Plutone e Proserpina gli restituirono Euridice, a condizione però di non rivolgersi a guardare indietro finchè sarebbe uscito dall’Inferno. Euridice lo seguiva. Non gli restava a fare che un sol passo per uscire; ma impaziente di vedere s’ella lo seguiva, rivolse indietro lo sguardo; all’istante Euridice disparve, e gli fu involata per sempre.

Euristeo, re di Micene, figlio di Amfitrione e di Alcmena, altri dicono di Micippe. Giunone lo fece nascere prima di Ercole, affinchè, come primogenito, avesse qualche autorità sopra Ercole. Euristeo temendo esser detronizzato da suo fratello, lo tenne occupato fuori de’ suoi stati; onde così toglierli la occasione di turbare il suo regno. Altronde egli lusingavasi che Ercole perirebbe certamente in alcuna di quelle pericolose imprese, delle quali lo incaricava: ma Ercole restò sempre vittorioso: queste appunto sono le così dette fa-