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gno. Polinice accompagnato da Adrasto suo suocero venne alla testa di un’armata di Argivi per ricuperare lo scettro. Questi due fratelli nimici, per risparmiare il sangue de’ popoli, vennero a duello, e si uccisero l’un l’altro in presenza delle due armate. La loro discordia era stata così grande durante la loro vita che durò anco dopo la loro morte. Le fiamme del rogo sul quale si fecero bruciare i loro cadaveri, si separarono e lo stesso accadeva ne’ sagrifizj, che loro offrivansi in comune. Nota 51.

Etna, montagna nella Sicilia, famosa per il suo vulcano, e per li Ciclopi che l’abitavano. I poeti hanno immaginato che in questa montagna erano le fucine di Vulcano, e che i Ciclopi travagliavano ivi continuamente a fabbricare i fulmini a Giove.

Etra, figlia di Piteo, re di Trezene. Fu ingravidata da Egeo, re di Atene, il quale stava alloggiato in casa del di lei padre. Egeo costretto a ritornarsene in Attica le raccomandò che, sgravandosi di un maschio, glielo inviasse fatto che fosse grande, e lascialle una spada ed alcune scarpe, per mezzo delle quali potesse esser riconosciuto. Il bambino che nacque fu il famoso Teseo. Piteo per salvar l’onore di sua figlia, fece correr voce che il di lei amante era Nettuno; circostanza che dipoi fece passar Teseo per figlio di questo Dio. Elena essendo stata rapita nella sua fanciullezza da Teseo, fu lasciata sotto la custodia di Etra nella città di Afidne. Castore e Polluce, sdegnati per lo ratto della loro sorella, assediarono Afidne, in assenza di Teseo, ne ricondussero Elena e seco Etra, che le